Attualità
TRAFUGATO DALLA NECROPOLI DI ANDRIUOLO
TRAFUGATO DALLA NECROPOLI DI ANDRIUOLO
Paestum, sequestrato a New York affresco rubato destinato a miliardario americano
Redazione
20 novembre 2013 22:06
Eye
  2590

CAPACCIO. Un pezzo dell'antica Poseidonia rinvenuto nell'area archeologica negli anni '70, svanito nel nulla e finito in una collezione elvetica privata per oltre trent'anni, è stato ritrovato il 7 novembre scorso, a New York, e sequestrato dal governo di Washington: in un 'pacco' spedito dalla Svizzera, stava per finire nelle mani del miliardario americano Michael Steinhardt (nella foto sotto), noto alle autorità in quanto più volte coinvolto in indagini internazionali sul traffico di opere d'arte. Si tratta del frontone triangolare con affresco della Tomba 53 (nella foto sopra) scoperta nella necropoli in località Andriuolo (scavata dall'archeologo Mario Napoli nel 1969), speculare a quella rinvenuta nella medesima tomba che, oggi, è esposta al pubblico nel Museo archeologico nazionale di Paestum, come conferma a StileTV la direttrice Marina Cipriani (clicca qui per ascoltare l'intervista): "Ho visto il reperto solo in foto, attendo di vederlo dal vivo, ma non ci dovrebbero essere dubbi: è proprio il pezzo che manca dalla Tomba 53; ero a conoscenza da tempo dell'indagine riservata condotta brillantemente dai Carabinieri del Nucleo Tutela di Roma, cui rivolgo sinceri complimenti". Sul valore del frammento funerario la Cipriani non si sbilancia ma azzarda una stima: "Dipende da molti fattori, ma in perfetto stato di conservazione, può valere dai 250 ai 350mila euro". (clicca qui per vedere il servizio)


IL REPERTO INTERCETTATO ALL'AEROPORTO, IN NEW JERSEY
A dare notizia del ritorvamento dell'opera trafugata dalla necropoli pestana è stata la collega Francesca Sironi dell'Espresso, che ha ricostruito l'origine ed i dettagli della complessa operazione condotta dai carabinieri in sinergia con i Federali americani: "La vicenda, ricostruita dagli archeologi di Chasing Aphrodite, inizia il 19 aprile 2011 - spiega la Sironi nel suo articolo - quando ai Federali giunge notizia di un pacco in arrivo a New York, ad opera di un corriere svizzero, la Mat Securitas. Il mittente è un avvocato del Lussemburgo, Andrew Baker; destinatario il ricchissimo finanziere Michael Steinhardt, con un patrimonio stimato in più di un miliardo di dollari e una passione per l'arte che l'ha portato a investire, da tempo, in opere antiche e moderne".
Le autorità di frontiera intercettano il pacco, il 20 aprile, all'aeroporto di Newark, nel New Jersey, e sembra tutto in regola: il certificato di provenienza lo definisce un affresco originario della Macedonia, spedito per “uso personale” a Steinhardt. Ma i federali vogliono vederci chiaro, e chiedono nuove certificazioni sull'origine dell'opera al mittente Baker, che risponde dopo sette mesi precisando che l'affresco non era in realtà in prestito ma venduto per 12mila dollari dai proprietari di una collezione privata di una famiglia svizzera, a casa della quale sarebbe rimasta dal 1959 al 2011. "Alla polizia la versione di Baker non torna - conclude la Sironi - e chiede ad un pool di esperti di analizzare l'affresco, e la perizia non lascia dubbi". Il suonatore dipinto e l'altra figura con lancia tra i melograni provengono dalle tombe di Paestum, ed hanno un eccezionale valore storico. (clicca qui per vedere il servizio)

Nessun dubbio anche per la testata specializzata ArteMagazine: in un articolo a firma dell'esperto Michele Concina, l'affresco era destinato alla collezione del 73enne Michael Steinhardt, "finanziere miliardario che da tempo sostiene, pubblicamente, il 'diritto' di musei e privati cittadini americani di possedere oggetti d’arte antica di provenienza non chiara, se non addirittura illecita. Quando gli investigatori Usa gli squadernarono davanti la foto dell’affresco gemello, Baker cambiò precipitosamente versione e tattica. Accettò di collaborare, sostenne di non sapere che il pezzo spedito a Steinhardt era rubato". Come pubblicato nella sua autobiografia, pubblicata nel 2001, Michael Steinhardt racconta, tra l'altro, che suo padre, Sol Frank Steinhardt, fu condannato a 10 anni per ricettazione nel 1958, ed era socio in affari di famigerati criminali dell'epoca, quali Meyer Lansky e Albert Anastasia.



Logo stiletvhd canale80
Immagine app
SCARICA
L’APP