Attualità
OPERAZIONE "SCALO" DEI CARABINIERI
OPERAZIONE "SCALO" DEI CARABINIERI
Droga Capaccio-Castellabate, lunedì interrogatori di garanzia dei 5 arrestati
Redazione
02 aprile 2014 11:45
Eye
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CAPACCIO-CASTELLABATE. Si terranno lunedì mattina, presso il Tribunale di Salerno, gli interrogatori di garanzia dei 5 arrestati (nelle foto) nell’ambito dell’operazione “Scalo”, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno, diretti dal magg. Michele De Maio. Davanti al gip Bruno De Filippis ed al pm Vincenzo Montemurro, titolare dell’inchiesta, dovranno chiarire ciascuno la propria posizione in merito ad accuse pesanti, ovvero il vincolo associativo per delinquere oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il pubblico ministero, infatti, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per tutti i componenti della banda, ma il gip ha ritenuto sufficiente la restrizione ai domiciliari. Nel corso delle indagini, è emerso che era il 50enne Rocco Tramutola di Santa Maria di Castellabate a rifornire gli spacciatori, già sottoposto circa un anno fa ad una perquisizione domiciliare che portò i carabinieri della Compagnia di Agropoli al sequestro di 100 grammi di marijuana, nonché ad un prosieguo degli accertamenti investigativi nei suoi confronti. Ed è il telefonino dello stesso Tramutola a guidare gli inquirenti sulla pista giusta, che porta in contrada Torre di Mare, a Capaccio, dove presso un’attività commerciale gestita dai fratelli Luigi e Rocco Stabile, rispettivamente di 39 e 31 anni, sovente sarebbe avvenuta la consegna delle sostanze stupefacenti, come accertato da intercettazioni telefoniche e rilievi fotografici eseguiti dai militari dell’Arma. Gli altri due soggetti finiti in manette, il 34enne capaccese Cristian Vecchio e il 35enne piemontese Alessio Cuomo, residente ad Eboli, avrebbero invece avuto un ruolo di sodali fidati dell’organizzazione, per smerciare la droga nelle piazze di Capaccio, Agropoli, Castellabate ed Eboli. Per comunicare tra loro, i pusher utilizzavano un linguaggio allusivo, ma erano frequenti le pressioni del Tramutola sugli altri componenti della gang affinché venissero regolati i pagamenti da parte dei clienti che acquistavano lo stupefacente, per lo più giovani ma anche insospettabili professionisti. I tre capaccesi coinvolti, ovvero i fratelli Stabile e Vecchio, sono difesi dall’avv. Mario Valiante del foro di Salerno.



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