Attualità
SCHIAVONE: "NON SI RISPARMIA SULLA SALUTE DELLA GENTE"
SCHIAVONE: "NON SI RISPARMIA SULLA SALUTE DELLA GENTE"
Capaccio, rianimativa Humanitas rischia 'taglio'. Montefusco: "Pronti nuovi locali alla Licinella"
Alfonso Stile
13 agosto 2014 14:44
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Al momento è solo una voce. Ma è lo stesso una brutta voce quella che sta circolando negli ambienti vicini all’Asl di Salerno, dove pare che, a partire dal prossimo settembre, sarà rivisto il piano delle postazioni delle ambulanze in provincia, con l’eventuale soppressione di numerosi sedi in un’ottica di risparmio sulla salute pubblica che sta letteralmente cancellando la parola ‘soccorso sanitario’ sul territorio, in particolare nel Cilento e della Piana del Sele, fortemente penalizzati dalle decisioni del manager Antonio Squillante. Dopo la chiusura del presidio ospedaliero di Agropoli e di reparti specialistici al nosocomio di Eboli, infatti, a rischio ‘taglio’ potrebbe finire, ora, anche la sede Humanitas di Santa Venere, nel comune di Capaccio Paestum (dove l’Asl, invece, si è preoccupata di localizzare un ospedale psichiatrico giudiziario per detenuti). La postazione Humanitas, attiva a Capaccio Paestum da oltre 20 anni, è cruciale per gli equilibri di soccorso nei casi di emergenza, poiché è fornita di ambulanza rianimativa, il cui personale è altamente specializzato in situazione critiche. “Si tratta solo di una voce – spiega Roberto Schiavone, presidente dell’Associazione Humanitas di Salerno – ma sarebbe un altro, durissimo colpo per il diritto alla salute dei cittadini della zona, visto che a Santa Venere vi è l’unica unità rianimativa presente tra Agropoli e Salerno, peraltro posta in maniera baricentrica rispetto a comuni quali Agropoli, Giungano, Capaccio Paestum, Roccadaspide, Albanella, Altavilla e Trentinara, dove alcune località sono difficili da raggiungere ed implicano, tra l’altro, una perfetta conoscenza del territorio per accorciare i tempi d’intervento”. Facciamo un esempio: in caso d’incidente stradale grave ad Albanella oppure a Capaccio, sarebbe chiamata poi ad intervenire l’unità rianimativa Humanitas dislocata ad Agropoli (un ‘contentino’ al sistema sanitario locale dopo la chiusura dell'ospedale). “È l’esempio giusto direi - aggiunge Schiavone – poiché la rianimativa ci metterebbe comunque un tempo chilometrico più lungo e dispendioso, complicando situazioni già di per sé critiche, se poi calcoliamo che bisogna trasportare feriti o malati a Vallo e Roccadaspide, ci si rende bene conto che sarebbe una follia sopprimere la rianimativa su Capaccio, non si risparmia sulla salute della gente”. In questi giorni, Schiavone ha incontrato il sindaco, Italo Voza, e l’assessore alle Politiche Sociali, Marilena Montefusco, per cercare di scongiurare il pericolo, ricevendo garanzie da parte dell’Amministrazione comunale. “Chiediamo ospitalità al Comune affinché ci metta a disposizione dei locali idonei per abbattere i costi di fitto e consentirci di andare avanti al cospetto delle ridotte risorse dell’Asl – conclude Schiavone – siamo disposti a compartecipare alle spese, ma auspico che ci sia collaborazione d’intenti tra le parti per evitare che Capaccio Paestum, ed i comuni limitrofi, venga privata dell’ambulanza rianimativa”. La sede capaccese dell’Humanitas fu voluta e fondata dal figlio del presidente Roberto, il compianto Pierluigi Schiavone, tragicamente scomparso 7 anni fa a seguito di un tragico incidente a bordo di un elicottero, proprio mentre prestava soccorso. Un sacrificio che merita di essere onorato, per non togliere a Capaccio Paestum l’ambulanza rianimativa Humanitas che, insieme a quelle medicalizzate della Croce Rossa e dell’Asi di Piazza Santini, rappresenta un fiore all’occhiello in termini bravura e competenza. Circa 1.200, infatti, sono gli interventi d’emergenza, quasi tutti in codice rosso, eseguiti dall’Humanitas di Santa Venere solo nel 2013, impegno che si moltiplica notevolmente d’estate: l’equipaggio è composto da medico esperto in area critica e rianimatore, infermiere professionale ed autista soccorritore. “Ci siamo già mossi per scongiurare questo pericolo – rassicura l’assessore e medico Marilena Montefusco – è impensabile rimuovere l’ambulanza rianimativa su Capaccio, ne ho parlato subito con il sindaco ed abbiamo già pensato dove sistemare la sede Humanitas, ovvero nei locali in Via Giacomo Leopardi, alla Licinella (nella foto sotto), sequestrati in passato alla camorra ed ex sede dell’Ufficio del Piano di Zona, alla cui responsabile ho chiesto proprio ieri le chiavi dopo il passaggio a Roccadaspide del ruolo di capofila”.




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