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CHIARA MATRICE DOLOSA: CARABINIERI INDAGANO AD AMPIO RAGGIO
CHIARA MATRICE DOLOSA: CARABINIERI INDAGANO AD AMPIO RAGGIO
Capaccio, raid incendiario al Centro Motor Paolino: esplosioni nella notte, tre auto in fiamme
Alfonso Stile
06 settembre 2014 04:40
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Attentato incendiario, nella notte, ai danni del noto “Centro Motor Paolino” in località Licinella, a Capaccio Paestum. Intorno alle ore 2:00, ignoti hanno dato alle fiamme tre veicoli, un’auto e due furgoni, e tentato di far saltare in aria l’intero capannone dell’azienda, specializzata nel commercio all’ingrosso di utensili e ricambi, nonché autofficina, autolavaggio, gommista e rivendita di auto nuove ed usate. Almeno sei le esplosioni avvenute, tutte innescate dallo scoppio di contenitori di latta e plastica pieni di benzina (nelle foto): tre hanno dato fuoco e completamente distrutto una Renault Scenic e un Fiat Fiorino, parcheggiati sul retro, ed una Renault Kangoo di proprietà di un cliente, posta sul piazzale antistante la struttura coperta; altre tre taniche, invece, erano state piazzate davanti alle saracinesche del capannone e poi collegate fra loro con una striscia di liquido infiammabile, riversata in maniera abbondante sull’asfalto fino ad un gazebo, sotto il quale i malfattori l’hanno poi accesa a mo’ di miccia allo scopo di causare l’esplosione contemporanea delle rudimentali bombe-incendiarie, la cui deflagrazione, però, non ha sortito l’effetto di sfondare le serrande. Subito evidente la matrice dolosa ed inquietante dell’episodio: i rilievi del caso, sul posto, sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo Operativo di Agropoli, agl’ordini del l.te Alfonso Cerotto, e dai militari dell’Arma della Stazione di Capaccio Scalo, diretti dal l.te Serafino Palumbo, che hanno raccolto numerosi reperti utili sul luogo dell’attentato ed interrogato a lungo i proprietari del Centro Motor. La famiglia Paolino, madre e tre figli, gestisce l’attività alla Licinella da oltre 35 anni, avviata negli anni ’80 dal compianto padre Franco Paolino, imprenditore molto noto nella zona scomparso circa 8 mesi fa. Al momento, gli inquirenti non escludono alcuna pista: tra le varie ipotesi al vaglio, anche quelle relative ad una richiesta estorsiva, ad un regolamento di conti o ad una vendetta per contrastanti interessi di lavoro. Secondo indiscrezioni, infatti, pare che la famiglia Paolino, nei giorni scorsi, abbia ricevuto delle lettere minatorie, consegnate ai carabinieri nello sporgere denuncia contro ignoti. Due le autobotti dei vigili del fuoco del distaccamento di Eboli, diretti dal caposquadra Gabriele Coviello, intervenute sul posto per domare i roghi. Accorsa anche l’unità rianimativa Humanitas di Santa Venere, la cui equipe ha prestato le cure del caso ad un anziano signore, zio dei fratelli Paolino, rimasto leggermente intossicato dal fumo nerastro sprigionatosi nell’area. I tre veicoli incendiati sono stati posti sotto sequestro. Le indagini, coordinate dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, agl’ordini del cap. Giulio Presutti, che saranno portate avanti in sinergia con il Comando Provinciale di Salerno, coordinato dal col. Riccardo Piermarini, si allargheranno ora ad ampio raggio, alla luce di un episodio che, agl’occhi degli investigatori, ha portato allo scoperto dinamiche criminali intrecciate e silenziose, ma presenti, in località Licinella.

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