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IMPOSSIBILE GARANTIRE SERVIZI SOCIALI ESSENZIALI
IMPOSSIBILE GARANTIRE SERVIZI SOCIALI ESSENZIALI
Piano di Zona S7, rendicontazione di Capaccio contraddittoria: atti a Procura e Corte dei Conti
Redazione
15 settembre 2014 13:22
Eye
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ROCCADASPIDE. Impossibilità di garantire l'erogazione dei servizi sociali in favore della popolazione dell'Ambito S7. È quanto comunicato dalla responsabile dell'Ufficio di Piano, Maria Caterina Esposito, la quale, preso atto della “situazione di contraddittorietà dei dati contabili presentati dall’ex Comune capofila di Capaccio Paestum”, che riportano “saldi differenti in tutte le comunicazioni”, ha denunciato la situazione alla Procura della Repubblica di Salerno ed alla Corte dei Conti, per richiedere accertamenti e verifiche del caso. “L'inevitabile interruzione dei servizi sociali essenziali, che colpisce le fasce più deboli della popolazione dell' Ambito S7 ovvero anziani, minori e disabili – si legge nella comunicazione ufficiale - comporta l'obbligo di denuncia dei fatti esposti e l'esigenza di richiedere, senza indugio, l'intervento delle competenti Autorità Giudiziarie al fine di fare chiarezza sulle eventuali responsabilità penali, amministrative e contabili, che hanno determinato la gravissima situazione inerente le anomalie gestionali e contabili che hanno caratterizzato il funzionamento dell'Ufficio di Piano negli anni addietro, e che hanno, di fatto, impedito un regolare svolgimento delle funzioni amministrative di competenza. A mancare sono i mandati e gli ordinativi d'incasso quietanzati dal tesoriere comunale del Comune di Capaccio dal primo anno d'istituzione del Piano di Zona alla data del 7 maggio 2014, quando Roccadaspide è stato individuato quale comune capofila, atti necessari per consentire una verifica da parte dell'Ufficio di Piano sull'attendibilità dei dati”. “Inoltre, il saldo contabile negativo, da ultimo comunicato dal Responsabile dell'Ufficio Ragioneria del Comune di Capaccio Paestum – conclude la Esposito - non consente il pagamento delle fatture emesse dai soggetti che erogano i servizi sociali, sanitari ecc. (allo stato quantificati in oltre un milione di euro), né l'assunzione di qualsiasi impegno di spesa, con inevitabili aggravi di costi per l'intero Ambito Calore Salernitano-Alburni”.



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