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IN CARCERE A BOGOTÀ
IN CARCERE A BOGOTÀ
Omicidio Vassallo, Damiani interrogato per 5 ore: "Non so nulla, lo conoscevo solo di nome"
Redazione
22 novembre 2014 13:15
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BOGOTÀ. Cinque ore di interrogatorio per Bruno Humberto Damiani, che ha risposto a tutte le domande del sostituto procuratore Rosa Volpe e dei carabinieri del Ros nel carcere di Bogotà, affermando di “non avere nulla a che fare con l’omicidio Vassallo”. Damiani, conosciuto con il soprannome di “brasiliano”, è ritenuto elemento chiave per le indagini sull’assassinio del sindaco di Pollica, avvenuto ad Acciaroli il 5 settembre del 2010. Il 30enne salernitano, nato e cresciuto nella zona orientale di Salerno, assistito dal legale difensore Michele Sarno, ha riferito di conoscere “per nome, ma non di persona” il primo cittadino cilentano. Damiani è in carcere, in Colombia, nell’ambito di un’inchiesta sullo spaccio di droga nel Cilento, condotto, secondo gli inquirenti, anche nei mesi estivi nella stessa Acciaroli. Alcune testimonianze avrebbero portato a ricostruire anche un litigio tra il pregiudicato e Angelo Vassallo, avvenuto nel porto acciarolese. In più, ci sono le dichiarazioni di un pentito che afferma di essere venuto a conoscenza del fatto che, a sparare e ad uccidere il sindaco di Pollica, fu Damiani per “questioni personali”. Per dare un’accelerazione alle indagini sull’omicidio Vassallo, dove Damiani figura indiziato di reato, il procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo, ha deciso di richiedere l’interrogatorio agli inquirenti colombiani, ottenendo l’ok, con l’approdo a Bogotà del pm Rosa Volpe e con la richiesta di estradizione prodotta nove mesi fa, che non ha, al momento, ottenuto risposta.



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