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episodi contro ebolitana
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Calpazio, replica dopo l'ammenda: "Chiediamo rispetto, protesteremo con la Lega"
Comunicato Stampa
28 novembre 2014 13:07
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. La Calpazio non ci sta ed è pronta a presentare una formale protesta presso la Figc Campania per la sentenza del giudice sportivo su alcuni episodi inseriti a referto durante e dopo la partita contro l'Ebolitana di sabato scorso, e che hanno portato all’ammenda di 430 euro nei confronti della società militante nel girone D di Promozione. Il club rigetta tutte le accuse e le motivazioni inserite nel C.U. n° 51, come si legge nel seguente testo pubblicato sul profilo Facebook della Calpazio: “Non c'è più Rispetto! Il comunicato ufficiale esce con una multa di €. 430,00. Siamo disposti a tutto ma non ad essere diffamati, La Calpazio nonostante i tanti limiti strutturali ha sempre offerto accoglienza ed ospitalità a tutti ed in particolare alle terne arbitrali. Le motivazioni della sentenza sono false. Non ci venite a raccontare che gli arbitri hanno i sacrifici, e se loro fanno sacrifici, e noi chi siamo i martiri del calcio che ci sobbarchiamo solo oneri in cambio di niente. Sabato è toccato a noi di beccare una terna insensibile al gioco del calcio, protagonisti del sabato che non hanno saputo leggere la gara volendo esaltare a tutti i costi la voglia di protagonismo e non essere arbitri, hanno voluto sentirsi importanti e scambiato proteste verbali in massi che piovevano dal cielo, arbitri di calcio in giudici di valore sotto scorta. Domani inoltreremo formale protesta agli organi deputati, sappiamo discernere tra un errore tecnico e la malafede e il secondo assistente lo era. Agli organi deputati al controllo ci auguriamo che vogliano adottare gli opportuni provvedimenti ed espellere chi arbitra per protagonismo. Al comitato campano chiediamo di essere tutelati rispetto a questi signori se hanno ancora a cuore che le squadre continuino a partecipare ai campionati da loro indetti. In questo periodo di difficile congiuntura economica fare una squadra di calcio è quasi un lusso, e comminare un ammenda di 430 euro è fuori da ogni logica, ma come fate a non capire che state affossando le basi per continuare a fare calcio che mantiene il sistema. All'AIA diciamo che il rispetto che voi chiedete deve essere ricambiato, la differenza che fate fra voi e noi non esiste, noi non siamo carnefici e voi non siete gli agnelli della pace, ma tutti insieme parte di un gioco che esige una regola non scritta Rispetto”.



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