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comuni del Distretto 69 uniti per bloccare iter asl
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Capaccio, ospedale di comunità a Pazzano. Longo e Montefusco: “Unica scelta possibile”
Anna Vairo
28 novembre 2014 15:35
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CAPACCIO PAESTUM. L’assessore alla Sanità del Comune di Capaccio Paestum, Marilena Montefusco, e il consigliere comunale di maggioranza, Francesco Longo, ribadiscono che la proposta avanzata dall’Amministrazione comunale di realizzare un ospedale di comunità nella struttura, di proprietà dell’Asl Salerno, che sorge in località Pazzano, dove l’azienda sanitaria ha invece progettato di aprire un ospedale psichiatrico giudiziario, è l’unico progetto appropriato alle esigenze del territorio. “Il problema, riscontrato nel 2007, era di utilizzare la struttura che al tempo era praticamente abbandonata. Così si realizzò il Centro diurno per diversamente abili, però si poneva un problema perché era l’edificio era stato costruito come residenza sanitaria assistenziale per anziani; a quel punto si pensò all’utilizzazione della struttura come ospedale di comunità - ha spiegato ai microfoni di StileTV (clicca qui o sul tasto Guarda il servizio) Longo che già nel 2007 avanzò questo tipo di proposta - con una gestione molto più snella rispetto ad un ospedale perché è tutto a carico del Distretto e dei medici di medicina generale, con un risparmio notevole perché una giornata di degenza costa 200 euro invece di 1000. C’è stata anche una proposta da parte della Cooperativa Magna Graecia, di cui io faccio parte. Ritengo - continua Longo - si possa fare un buon lavoro, però bisogna avere anche delle risposte da parte della Regione. Oggi, con riduzione di budget e di posti letto, molte sono soprattutto le persone che appartengono a ceti medio bassi e non hanno possibilità e, ora che c’è uno stop a tutte le indagini diagnostiche per esaurimento del budget, non si curano. Allora questa potrebbe essere una risposta, una delle risposte, ad un’assistenza diversa ma soprattutto a dare più dignità alla persona - conclude Longo - ed anche un ruolo diverso al medico di medicina generale, che è visto sempre come il medico di famiglia, prescrittore”. Prosegue intanto l’azione dell’Amministrazione capaccese per cercare di definire questa importante questione. “Ieri, ho avuto un incontro con un esponente della Regione Campania - ha riferito l’assessore al ramo, Marilena Montefusco, ai nostri microfoni - proprio per ribadire la volontà di tutta l’Amministrazione che quella struttura non potrà mai diventare un ospedale psichiatrico, bensì una casa della salute. L’altro giorno, insieme al dott. Antonio De Rosa, direttore sanitario del Distretto, siamo stati presso la direzione generale dell’Asl proprio a portare ed a spiegare alla Commissione questo progetto. Noi sappiamo tutti che abbiamo risorse esigue - continua la Montefusco - quindi questo progetto potrebbe rappresentare un risparmio per la sanità ma anche un aiuto a quelle famiglie che, per un periodo limitato, debbono curare i pazienti cronici, che potrebbero quindi essere curati e stabilizzati in queste case della salute in cui avranno, in questo percorso diagnostico, i loro medici di medicina generale, una supervisione di un dirigente dell’Asl, personale infermieristico e operatori socio sanitari, quindi un posto di sollievo anche per quelle persone sole ed abbandonate. Ovviamente il tutto per la durata massima di una ventina di giorni perché poi bisogna fare spazio ad altri pazienti bisognosi. Questo progetto – conclude l’assessore alla Sanità – andrebbe inoltre a servire tutti i Comuni afferenti al Distretto 69 Ambito Capaccio”.
Oltre al Comune di Capaccio, anche le Amministrazioni comunali di Albanella, Giungano, Monteforte e Trentinara hanno approvato apposita delibera a favore della proposta avanzata dalla Cooperativa medica Magna Graecia per ostacolare l’iter del progetto dell’Asl.



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