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da mercoledi' a vallo
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Rifiuti, lavoratori Corisa4 proclamano stato d'assemblea permanente nella sede del Consorzio
Comunicato Stampa
04 gennaio 2015 22:51
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VALLO DELLA LUCANIA. I lavoratori del Corisa4, in una nota, proclamano lo stato d’assemblea permanente, a partire dal prossimo 7 gennaio, all’interno della sede del Consorzio per lo Smaltimento dei Rifiuti Salerno 4 di Vallo della Lucania. Nel comunicato stampa emesso le motivazioni: “I lavoratori del Consorzio SA/4, posti in mobilità, disponibilità e licenziati assistono con forte sconcerto agli ultimi avvenimenti e alle decisioni prese in tema di rifiuti nel territorio cilentano. L’acceso dibattito politico che di recente ha visto protagonisti alcune figure politiche del nostro territorio, ha fatto emergere ancora una volta come alla vigilia delle elezioni tutti si scoprono esperti e moralizzatori, solidali e abili decisionisti in ambiti che non coinvolgono direttamente la propria responsabilità.Ma soprattutto ha fatto scalpore, in questo acceso dibattito, il silenzio “assordante” dei sindaci del bacino! Si è assistito a trionfalismi e dichiarazioni di ogni tipo da parte di politici che, conoscendo bene quali sono i NOSTRI problemi, proprio in questi giorni hanno girato la faccia dall’altra parte. Ci chiediamo a cosa sono serviti i moniti rivolti alla politica da don Luigi Rossi qualche estate fa, mentre eravamo in piazza a protestare. Egli semplicemente chiese ai signori della politica di essere al servizio delle persone e non delle poltrone! Già, proprio quella poltrona occupata da quel signore che nel corso di questi anni è stato capace solo di distruggere, che fu difeso strenuamente dal dott. Aloia e che oggi il sindaco di Vallo torna a difendere. L’artefice della chiusura delle aree di trasferenza Consortili, dell’impianto di selezione di Casal Velino, che si è fatto pignorare camion e un impianto di triturazione per quattro soldi.  Strutture al servizio del territorio, capaci di portare soldi alle casse del Consorzio e di conseguenza al pagamento dei nostri stipendi e che con la chiusura ha favorito soltanto le casse dei privati! Inoltre senza VERGOGNA, ha tolto il lavoro a persone di oltre 50 anni, per dare vantaggio a chi dava risposte agli amici degli amici con contratti di collaborazione, assunzioni a termine, sfruttando manodopera attraverso l’uso di cooperative. Il prezzo lo hanno pagato i lavoratori del Consorzio attraverso la mobilità, la conseguente messa in disponibilità. Si è arrivati addirittura a licenziare padri di famiglia in dispregio delle leggi vigenti che non consentono di licenziare un lavoratore già messo in disponibilità! Il dott. Aloia dovrebbe sapere che quel signore, in quella famosa estate, mentre disponeva il pagamento dei nostri stipendi a singhiozzo, immediatamente fece fare a suo favore un mandato di 20.000 euro!!! Così come poco prima di essere revocato, annusando l’aria che tirava, dispose in suo favore un altro mandato di 10.000 euro come una sorta di buona uscita!!! Riteneva di averli guadagnati quei soldi per le attività svolte quale Commissario liquidatore, mentre se avesse realmente avuto coscienza del ruolo ricoperto avrebbe imposto l’applicazione della delibera n.20/2012. Se avesse privilegiato l’incarico di Commissario, lautamente retribuito, in luogo dell’attività di avvocato da lui svolta con continuità, non si sarebbe ridotto agli ultimi giorni di mandato per operazioni di riaccertamento volte solamente a rimettere in equilibrio i bilanci altrui aggravando i propri. Dovrebbe ricordarsi il sindaco Aloia che il “beatificato” è stato revocato dai suoi amici politici e non ha avuto fortuna neanche ricorrendo alla magistratura alla quale aveva chiesto giustizia, (molto spesso la giustizia non è solo divina ma anche terrena).Di fronte a questi fatti, tutti verificabili, non capiamo cosa ci sia da beatificare. Così come predica bene ma razzola male l’on. Cobellis che, con la scusa della salvaguardia dei posti di lavoro, dimentica volutamente quanto successo sul proscenio politico cilentano in questi anni. Con le parole si è sempre schierato dalla parte dei diritti dei lavoratori, ma nei fatti non riusciamo a ricordare alcun atto dell’esponente dell’UDC che testimoni questo suo impegno. Mentre appare oggi evidente come egli si sia preoccupato di tutelare un suo vecchio amore, che come da consuetudine ci ha abituato ad innumerevoli giravolte fino a ritrovarsi alla vigilia delle elezioni provinciali vicino proprio all’UDC, in ricordo di una primavera (quale amministratore locale) che non c’è più, quella primavera è finita. Siamo stufi di questa politica brava soltanto a parole, che si interessa di te soltanto quando fai notizia e sei meritevole di attenzione, nessun colore escluso. La riprova l’abbiamo avuta prima di Natale, quando una delegazione si è recata in Provincia per esporre al Presidente i nostri problemi e chiedere un intervento deciso contro le malefatte del precedente commissario, ma, dopo un’anticamera di quattro ore, il Presidente Canfora non ha avuto la cortesia e la sensibilità di ricevere, anche per soli 5 minuti, quei lavoratori che volevano semplicemente trasferirgli un appello accorato da parte delle famiglie che da anni non vivono più in serenità. Neppure in sede prefettizia, dove era presente e ha sentito da un nostro rappresentante il disagio vissuto, Lei Presidente ha avuto il coraggio di manifestare la sua vicinanza e promettere un suo intervento. Mentre, con le vecchie logiche della politica dei ricatti, in due minuti si revocano Commissari e se ne nominano altri, senza porsi per tempo quali problematiche attraversano TUTTI i lavoratori del settore.  Possibile che il Presidente abbia pensato che la nomina di un commissario non legato al territorio e non residente nel Cilento rappresenti la soluzione migliore? È in grado questo professionista di partire da Salerno e di essere presente ogni giorno e dare risposte concrete? Pensa che sia rimasta soltanto l’attività di liquidazione da fare e non sa che invece bisogna innanzitutto tutelare le nostre famiglie? Come hanno potuto i sindaci del territorio e i delegati territoriali dei partiti che oggi rappresentano la maggioranza in Provincia accettare di essere commissariati anche politicamente? È montato così dentro di noi e delle nostre famiglie un disagio ancora più forte, reso più drammatico dalle festività natalizie e dall’impossibilità ormai cronica di non poter fare fronte alle necessità quotidiane. La Banca Monte Paschi di Siena ha avuto anche il coraggio di negarci quei pochi spiccioli che l’avv. Vitale era riuscito a racimolare per Natale. Si trattava di una cifra inferiore ai 500 euro a testa!!!!! Allora visto che qui nessuno è fesso, i lavoratori del CORISA/4 riuniti in assemblea  DICHIARANO di restare da mercoledì 7 gennaio 2015, in assemblea permanente notte e giorno nelle stanze del CORISA/4, in attesa di risposte concrete a tutte le problematiche che da anni vivono sulla loro pelle, e soprattutto chiedendo:
La revoca immediata dei licenziamenti;
La riapertura dell’impianto di selezione di Casal Velino;
La revoca immediata della mobilità e della disponibilità;
L’immediata collocazione a lavoro così come previsto dalla Legge 26/2010;
Il pagamento degli stipendi arretrati che toccano addirittura le oltre 18 mensilità.
Vogliamo lavorare, tornare immediatamente in possesso della nostra dignità di lavoratori, di padri e madri di famiglia! ADESSO BASTA SPECULARE SULLA NOSTRA PELLE!"



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