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PIANO DI ZONA: "FATTO IL POSSIBILE, DEVONO TORNARE IN PATRIA"
PIANO DI ZONA: "FATTO IL POSSIBILE, DEVONO TORNARE IN PATRIA"
Roccadaspide, rogo casa rumeni: famiglia finisce in strada dopo weekend nell'ex hotel Engel
Redazione
26 gennaio 2015 18:02
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Abbandonati al loro destino e in mezzo a una strada, senza abiti né documenti. In queste condizioni è finita la famiglia rumena di sette persone vittima dell’atto incendiario che ha distrutto la loro casa in Via Garibaldi, nel centro storico di Roccadaspide, la notte del 23 gennaio scorso. Nel rogo di matrice dolosa, infatti, hanno perso tutti gli effetti personali, anche i biberon per i due figli piccoli. Il Comune, retto dal sindaco Girolamo Auricchio, li ha trasferiti a proprie spese presso il centro di accoglienza ex Hotel Engel, ma solo per due giorni e tre notti: così, dopo aver trascorso il weekend nella struttura capaccese, il nucleo familiare rumeno si ritrova ora senza dimora né un tetto dove dormire. Al riguardo, l’assessore Marilena Montefusco di Capaccio Paestum, questa mattina, ha inviato una lettera urgente al Piano di Zona S7, esprimendo formale protesta contro l’atteggiamento del Comune di Roccadaspide, reo di aver ‘scaricato’ la famiglia rumena alla Licinella senza informare nessuno, nell’ex hotel Engel, struttura con la quale, tra l’altro, il Comune di Capaccio Paestum ha sciolto, di recente, qualsiasi accordo circa il progetto Sprar di tutela, accoglienza ed integrazione in favore di rifugiati, beneficiari di protezione umanitaria e richiedenti asilo. La famiglia rumena, assistita da un avvocato di Bellizzi messo a loro disposizione da un amico, ha chiesto di tornare in Romania perché, a Roccadaspide, non ci vogliono più tornare. Pronta la replica dell’Ufficio di Piano, attraverso l’assistente sociale Rosaria Corvino: “Abbiamo fatto tutto il possibile per la famiglia in questione, non li abbiamo mai lasciati soli dal momento dell’incendio, contattando tutti i centri di prima accoglienza possibili, ma ci hanno risposto che erano intasati, nemmeno la Caritas ha potuto ospitarli, così, essendoci due minori, abbiamo provveduto a nostre spese ad interessare la struttura ex hotel Engel per sistemarli almeno per il fine settimana, durante il quale dovevano recarsi dai carabinieri per farsi consegnare il verbale redatto in occasione del rogo, dove si attesta che i loro documenti sono andati bruciati, al fine di potersi così imbarcare per la Romania e tornare in patria; ma stamattina questo non è stato fatto, ed hanno trovato ospitalità presso una benefattrice locale; ora, da parte nostra, possiamo garantire assistenza ai minori ed alle madri, ma per gli altri componenti non possiamo fare nulla al momento, devono trovare sistemazione presso amici o qualcuno che li ospiti, e darsi da fare per andare dai carabinieri con l’avvocato e sistemare i documenti necessari al rimpatrio”.



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