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OPERAZIONE DEI CARABINIERI
OPERAZIONE DEI CARABINIERI
Battipaglia, estorsione: arrestati tre affiliati a clan camorristico De Feo
Comunicato Stampa
16 febbraio 2015 08:17
Eye
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BATTIPAGLIA. Alle prime luci dell'alba di oggi, i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, diretti dal cap. Giuseppe Costa, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Salerno. Ai tre arrestati, il 46enne Francesco Ingarra, il 49enne Sabato Palladino e il 45enne Giuseppe Tommasini (nelle foto), tutti pregiudicati per gravi reati e vicini al clan camorristico De Feo, operante nell'area a sud della provincia salernitana, viene contestato il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ai danni dei titolari di due attività commerciali (un negozio di articoli per l'igiene ed una sala scommesse) presi di mira dai pregiudicati e da un quarto complice (già attinto da misura cautelare a seguito del fermo operato nel corso delle indagini) con richiesta di "contributo" per il sostegno dei carcerati. Determinante, per l'avvio delle indagini, la denuncia presentata ai Carabinieri, nel luglio scorso, dal titolare di uno dei due esercizi commerciali, non disponibile a cedere alla richiesta estorsiva di ben cinquemila euro. Il commerciante non si scoraggia, nonostante un crescendo di atti intimidatori molto preoccupanti. Nel giro di una settimana, infatti, dalle telefonate si passa ai fatti: le serrature del negozio vengono ricoperte di colla: un danno minimo, ma un segnale chiaro per chi è abituato ad interpretare i messaggi dei clan; l'imprenditore non cede ed una mattina arriva un segnale ancora più chiaro: una bottiglia di liquido infiammabile posizionata a ridosso della serranda; un messaggio assai inquietante. Il supermercato a fianco, solo due settimane prima, era andato completamente distrutto da un incendio sulla cui origine ancora gli inquirenti nutrono molti dubbi. Le indagini dei Carabinieri, con il coordinamento di questa Procura della Repubblica, si fanno più serrate. Vengono acquisite le immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona. In esse è immortalato l'autore del gesto. Si vede un anonimo giovane che con freddezza posiziona la bottiglia. Nulla di più. Il resto lo fa la profonda conoscenza da parte dei Carabinieri degli ambienti criminali emergenti. In sole dieci ore riescono ad individuare il ragazzo (un piccolo pregiudicato, poco più che ventenne, quasi sconosciuto e, come dimostreranno le indagini, con molta voglia di emergere e farsi strada), ed a sottoporlo a fermo di iniziativa. Attività pienamente condivisa dal GIP che tramuta il fermo in custodia cautelare. Le successive indagini, nel corso delle quali si aggiunge la denuncia di un'altra vittima di estorsione, il titolare di un sala slot, al quale veniva intimata la consegna di 500 euro a settimana per i carcerati se non voleva subire "una rotta di ossa", consentono di chiudere il cerchio attorno ad un gruppo criminale molto pericolo e sicuramente fortemente attivo nella città di Battipaglia.



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