Attualità
SU RICORSO DEL PM CARDEA E DEL COLLEGIO DIFENSIVO
SU RICORSO DEL PM CARDEA E DEL COLLEGIO DIFENSIVO
Forestale&mazzette, il 30 giugno processo d’Appello per Marta Santoro
Alfonso Stile
03 marzo 2015 09:16
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Il presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Salerno, Claudio Tringali, ha fissato per il 30 giugno prossimo il processo d’appello nei confronti di Marta Santoro (nella foto), l’ex comandante della Forestale di Foce Sele condannata il 7 marzo del 2014, dal gip Donatella Mancini del Tribunale di Salerno, ad 8 anni e 4 mesi di reclusione per i reati di concussione per induzione e costrizione, tentata concussione, corruzione e istigazione alla corruzione, tentata violenza privata. Il giudizio d’appello tratterà sia la richiesta del pm titolare dell’inchiesta, Maurizio Cardea, avverso l’assoluzione della Santoro nei casi relativi a Marco Imbriaco e Gerardo Motta e alla derubricazione di altri capi d’accusa; sia quella del collegio difensivo dell’ex sovrintendente, composto dagli avv. Michele Sarno ed Antonello Natale, contro la sentenza di condanna in primo grado. Oltre alla Santoro, che non comparendo in aula sarà giudicata in contumacia, il magistrato ha disposto anche la comparizione di tutte le parti civili in causa, ovvero: Ministero delle Politiche Agricole, Corpo Forestale dello Stato, Antonio e Raffaele Chiacchiaro, Gerardo Motta, Giuseppe Mandetta, Claudio Tambasco, Luigi Mainardi e Antonella Verrone, Armando Iuliano, Antonio Corrado, Antonio Adinolfi e Marco Imbriaco. Nell’ambito del processo Forestale&mazzette, infatti, la Santoro fu condannata anche al ristoro delle parti civili, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese processuali. Nel dispositivo di sentenza, il gup Mancini assegnò, infine, le seguenti provvisionali immediatamente esecutive: 70.000 euro al Ministero dell’Agricoltura – Corpo Forestale dello Stato, 40.000 euro a Luigi Mainardi, 20.000 euro ai fratelli Antonio e Raffaele Chiacchiaro (in solido), 5.000 euro a Claudio Tambasco. Si tratta di somme che, dopo il deposito della sentenza con relative motivazioni, le parti interessate hanno subito potuto esigere dalla Santoro, senza attendere che la pena passasse in giudicato. 



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