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INCONTRI A LUCI ROSSE: SENTENZA DI PRIMO GRADO
INCONTRI A LUCI ROSSE: SENTENZA DI PRIMO GRADO
Capaccio-Agropoli, giro di squillo: condannati Marino, Barbosa e i locatari delle villette
Redazione
04 marzo 2015 07:40
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CAPACCIO PAESTUM. Giro di squillo tra Capaccio Paestum ed Agropoli. Condanna a sette anni di reclusione per Vincenzo Marino, il 34enne brindisino che, insieme alla moglie brasiliana 33enne, Cristiane Ferreira Barbosa (condannata a 6 anni e 7 mesi), ed alla 39enne complice Diva Maria Piedale Cabral (2 anni e 1 mese), aveva messo in piedi un vero e proprio business del sesso con la complicità di locatari compiacenti. Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina in Italia: questi i reati di cui gli imputati, a vario titolo, erano accusati. Ad emettere le sentenze di primo grado i giudici del Tribunale di Salerno, che hanno inflitto pene più lievi, con il beneficio della sospensiva, per i locatari di alloggi e villette che venivano utilizzare per combinare gli appuntamenti a luci rosse a pagamento, ovvero: Olga Limatola (1 anno e 9 mesi), Carmela Federico (1 anno e 8 mesi) e Patrizia Russo (1 anno e 6 mesi). Assoluzione, invece, per Carmelo Tommaso Russo. Confermate quasi in toto, dunque, le richieste del pm Mariacarmela Polito della Procura della Repubblica di Salerno, titolare dell’inchiesta, scattata dopo la rapina con violenza sessuale subita da due prostitute sudamericane, avvenuta a Capaccio Scalo nel 2009. Ad indagare i carabinieri della Compagnia di Agropoli, che scoprirono come Marino avesse messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di decine di ragazze, costrette a fornire prestazioni sessuali in appartamenti privati sul lungomare della Laura e Licinella a Capaccio Paestum, e ad Agropoli tra il lungomare San Marco ed il Lungotestene.



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