ROFRANO. Il Tribunale del Riesame di Salerno rivaluterà la posizione del sindaco di Rofrano, Nicola Cammarano, indagato per detenzione di materiale pedopornografico, a seguito dell’arresto avvenuto, lo scorso 19 febbraio, con la detenzione durata quasi 24 ore prima della scarcerazione e del ritorno a casa del primo cittadino 42enne, accolto con striscioni ed applausi dalla comunità del centro cilentano in segno di solidarietà. L’avvocato difensore, Vincenzo Speranza, nell’istanza presentata al Riesame, punta a far verificare gli atti d’accusa e le modalità della perquisizione eseguita dalla Guardia di Finanza di Vallo presso l’ufficio commercialistico e l’abitazione del proprio assistito, sempre a Rofrano. Il successivo lavoro delle fiamme gialle sui personal computer rinvenuti nello studio, infatti, hanno portato al rinvenimento, all’interno di un pc in dotazione all’ufficio, di materiale a sfondo sessuale con minorenni, con l’arresto in flagranza in reato di Cammarano. Il sindaco di Rofrano, dopo la detenzione in cella per un giorno, ha subito ripreso la propria attività nelle stanze del municipio, ma anche da commercialista e responsabile dell’Ufficio Tributi presso il Comune di San Giovanni a Piro ed afferma di attendere “con serenità” l’esito delle indagini.