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la proposta
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Riforma banche, ipotesi deliberata dal CdA della Bcc di Aquara
Comunicato Stampa
21 aprile 2015 12:38
Eye
  903

Cari Amici del Credito Cooperativo,
la nostra Banca è giustamente preoccupata dall'avvento di questa riforma delle BCC che sta producendo un dibattito intenso ma spesso lontano dalla realtà.
Con la presente vogliamo fornire un modesto contributo di idee affinché si vada verso soluzioni condivise. Nessuno può dire di avere la bacchetta magica e proporre la soluzione ottimale ma tutti abbiamo adeguata esperienza all'interno del movimento per mettere sul tavolo qualche concetto...
Con questo spirito, ci pregiamo formulare la seguente proposta:

"Premesso
che in Italia c'è ancora bisogno delle BCC per i tanti motivi che tutti sappiamo;
che non è venuto meno il modello di business delle BCC né il relativo impianto normativo;
che non c'è bisogno di riforme taumaturgiche bensì semplicemente di fare bene ciò che già ci viene richiesto dalle norme attuali;
che è in discussione, perciò, il modello di governance che ha prodotto - in alcuni casi - una gestione né sana né prudente con i guasti che tutti sappiamo;
formuliamo la seguente ipotesi di "riforma" delle norme di governo delle BCC per ottenere l'auspicato miglioramento:

Governance.
- Rendere obbligatorio il turn over degli amministratori delle BCC (massimo tre mandati) per evitare figure egemoni ed avere più dinamismo partecipativo; salvo rimuoverli in anticipo per via delle anomalie gestionali
- prevedere la possibilità di una sola delega per i Soci in Assemblea e solo per le BCC con oltre 2.000 soci;
- esercitare una pratica più puntuale e virtuosa tra compiti di gestione (direzione) e compiti amministrativi/strategici (consiglio) la cui commistione/sovrapposizione/invasione/supplenza ha generato i danni che sappiamo (ma che non vogliamo ammettere) nella stragrande maggioranza delle BCC che hanno generato perdite;
- prevedere la impossibilità di assumere incarichi nelle Federazioni o nelle società di categoria per gli esponenti aziendali delle BCC che abbiano un’alta incidenza di crediti deteriorati o che abbiano subito gravi sanzioni da parte della Banca d’Italia. Insomma, deve passare il concetto che chi non amministra bene a casa sua non può andare ad amministrare a casa degli altri; dobbiamo privilegiare il merito e non più la dimensione, previsione utile a prescindere dalla riforma;
- pretendere adeguati requisiti di professionalità, eticità e competenza per gli amministratori di BCC, previsione utile a prescindere dalla riforma;
- prevedere la partecipazione per i prossimi due anni di un rappresentante di Federcasse alle sedute dei CdA delle BCC per verificare la dialettica interna, l’applicazione delle indicazioni statutarie e la rispondenza dell’azione di governo ai principi e alla filosofia di vita del Credito Cooperativo, tanto anche per una generalizzata pianificazione culturale delle BCC.
- ridare centralità al vecchio limite di fido assembleare cercando di abbassare l’asticella anziché continuare con l’indiscriminato innalzamento degli ultimi anni.
- prevedere un limite al cumulo delle cariche. Nessuno deve avere più di un incarico, soprattutto negli organismi di secondo e terzo livello dove deve essere vietato espletare più di un mandato. Ci deve essere una rotazione tra i rappresentanti delle singole BCC come si fa con la presidenza dell'Unione Europea.

Antonio Marino
direttore generale Bcc Aquara



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