SALERNO. Ci sarebbe un quarto indagato nell’ambito delle indagini per il duplice omicidio di Fratte, avvenuto il 5 maggio scorso, quando i salernitani  Antonio Procida ed Angelo Rinaldi furono uccisi mentre, a bordo di uno scooter, procedevano lungo la salita di Via dei Greci. L’attenzione degli inquirenti si sarebbe focalizzata su un pregiudicato estraneo al clan Vaccaro, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’esecuzione del doppio delitto. A carico dell’uomo è stata disposta la prova dello stube che sarà eseguita, domani, dai carabinieri del Ris di Roma, ai quali è stato anche inviato del materiale sequestrato al pregiudicato 44enne nel corso delle capillari indagini condotte dagli agenti della squadra mobile di Salerno, diretti dal vicequestore Claudio De Salvo e disposte dal sostituto procuratore dell’antimafia, Vincenzo Montemurro. Si allarga dunque l’inchiesta che, fino ad ora, vedeva indagati Matteo Vaccaro, già leader dell'omonimo gruppo criminale operante nella zona delle frazioni collinari di Salerno; il figlio Guido e Roberto Esposito, fermati a poche ore di distanza dal delitto e nei confronti dei quali gli investigatori avevano ricostruito un grave quadro indiziario. Il nuovo risvolto nelle indagini potrebbe dunque fornire anche nuove piste sul movente che ha armato la mano dei killer.