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“OPPOSIZIONE HA MESSO TARLO DEL SOSPETTO IN TESTA AL SINDACO”
“OPPOSIZIONE HA MESSO TARLO DEL SOSPETTO IN TESTA AL SINDACO”
Capaccio, Ragni si dimette e svela: “Accettai cupole e referendum controvoglia, carabinieri e polizia a casa mia per esposti anonimi”
Alfonso Stile
31 agosto 2015 08:17
Eye
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CAPACCIO. Il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Nicola Ragni (nella foto), ha rassegnato questa mattina le dimissioni dal doppio incarico, irrevocabili e protocollate all’apertura del municipio al Capoluogo. Una decisione improvvisa e, di fatto, prima reazione politica, in termini ufficiali, susseguente all’annuncio del sindaco, Italo Voza, di voler azzerare la Giunta oppure dimettersi dalla carica di primo cittadino. Riportiamo di seguito, in esclusiva, la lettera inviata da Ragni al primo cittadino Italo Voza per spiegare le motivazioni delle dimissioni.
“Con la presente ed in seguito ad apposita riunione con il mio gruppo politico di appartenenza ‘Altra Città’, rassegno le mie irrevocabili dimissioni. La sofferta e meditata decisione, presa in considerazione dello stallo attuale, è maturata in seguito ad alcune considerazioni che mi accingo ad esprimere.
Ho ricoperto per oltre tre anni la carica di assessore ai Lavori Pubblici ed alle Attività Produttive, oltre ad altre deleghe assegnatemi dal Sindaco e all’incarico, prestigioso, di vicesindaco. Il lavoro da me svolto è sotto gli occhi di tutti. Voglio solo ricordare le cose più significative: mercatino a km zero, trasporto pubblico locale, servizio Taxi (ormai pronto), piscina comunale, recupero ex Macello (opere i cui finanziamenti sarebbero andati perduti se non ci fosse stato l’interessamento mio e dei consiglieri comunali Leopoldo Marandino e Roberto Ciuccio), metanizzazione (sbloccata dopo anni di fermo), il Capoluogo tenuto costantemente pulito e fiorito che è diventato il vero salotto buono del nostro territorio, anche con la creazione dei nuovi parcheggi, l’ex Pretura ristrutturata in economia, Via Cafasso ormai in via di completamento, un cimitero comunale all’insegna della serietà e dell’efficienza (anche grazie al dott. Franco Longo) e tante altre cose ancora.
Per tre anni ho assicurato, sottraendo tempo importante soprattutto ai miei figli, la mia presenza costante al Municipio, consapevole che fosse necessaria la presenza di un amministratore comunale a disposizione dei cittadini per la risoluzione dei tantissimi problemi che esistono, e nascono, su un territorio così vasto e difficile da gestire. Ho cercato di fare del mio meglio nell’interesse comune, dell’Amministrazione comunale e, soprattutto, del mio Sindaco. L’ho fatto senza mai scavalcare il prestigio del primo cittadino, senza mai mettermi al di sopra di lui e senza mai prevaricare nessuno, anche se riconosco di avere un carattere decisionista che può dare fastidio a chi non mi conosce bene. Mi sono preso responsabilità e ho tolto qualche castagna dal fuoco, talvolta (ed il Sindaco lo sa bene) che non mi appartenevano, ma l’ho fatto sempre nel comune e superiore interesse, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Sono stato sempre al fianco del Sindaco condividendo tutto, anche qualche decisione che ho dovuto accettare obtorto collo, mi riferisco principalmente all’acquisto delle sfere geodetiche ed al Referendum. Soprattutto quest’ultimo, che non era nel programma elettorale dell’Amministrazione e che, oltre a dividere il paese in due, mi ha portato a perdere consensi con i miei concittadini del Capoluogo. Ma, dopo la trionfale cavalcata elettorale che aveva portato la coalizione ad un successo senza precedenti, a pochi giorni dal nostro insediamento non potevo fare diversamente. Comunque non cerco giustificazioni, sono abituato a non rinnegare quello che faccio ed a guardare sempre avanti. Ed a proposito di guardare avanti, il progetto esecutivo per il recupero del Centro Storico a giorni sarà approvato dalla Giunta comunale e, se i pareri delle Sovrintendenze arriveranno celermente, entro la fine dell’anno in corso avranno inizio i lavori, che partiranno con la eliminazione della cabina Enel e con la pavimentazione della via prospiciente Piazza Tempone, con un innegabile miglioramento di quella che è già una stupenda terrazza sulla piana. Per questi lavori, la Giunta ha già riservato fondi comunali per l’importo di circa 700.000 euro destinati, esclusivamente, al recupero del centro storico. Questo per me è il futuro, il Referendum è cosa già passata.
Sono stato continuo bersaglio da parte dell’opposizione consiliare e di quella extraconsiliare, anche dal punto di vista personale e non politico, con numerosi sms che, ancora oggi, pervengono al sindaco da parte d’improvvisati novelli pseudo-storici del Capoluogo e con continue denunzie anonime, che hanno portato carabinieri e polizia provinciale a diverse ispezioni a casa mia per controllare presunte irregolarità su lavori eseguiti circa 20 anni addietro. Ma io, purtroppo, so che funziona così. Conosco le miserie umane. Si attacca chi lavora e chi non accetta soprusi di nessun genere. Non si attacca chi fugge davanti alle contrarietà, chi si sottrae al suo ruolo o chi vigliaccamente si assenta lasciando sulle spalle degli altri le decisioni scomode. Io non l’ho mai fatto, sono fatto così. Mi sono esposto sempre in prima persona. Alle provocazioni dell’opposizione ho sempre risposto per le rime ed ho sempre contrattaccato, questo ha dato fastidio. Tant’è che, anche dal punto di vista politico, sono stato continuo ed unico bersaglio. Unico bersaglio perché probabilmente, mentre tutti gli altri si dileguavano, sono stato l’unico a rispondere attraverso manifesti e scritti alle provocazioni dell’opposizione, la quale ha sempre cercato di mettermi in cattiva luce e fare ingelosire il Sindaco, accusandomi di essere il vero manovratore della macchina amministrativa e politica e cercando di sminuire l’autorità del sindaco. Devo ammettere, però, che il piano dell’opposizione ha funzionato bene, visti i risultati e le conseguenze che oggi pago. Pago perché nella mente del sindaco si è, purtroppo, insinuato il tarlo del sospetto e della gelosia. Dopo tre anni non ha retto più alle continue insinuazioni sia dell’opposizione, sia di qualche consigliere di maggioranza (di maggioranza ma, comunque, pronto ad apporre la sua firma per sfiduciare il sindaco non certamente la Giunta o il sottoscritto, altrimenti non sarebbe andato dal Notaio, e chi afferma o pensa cose diverse è solo uno sciocco e prende in giro se stesso) e sia di qualche sparuto gruppo di cittadini fintamente disinteressati ma, al contrario, molto ben addestrati per riportare alcune cose e mettermi in cattiva luce col Sindaco.
“Gutta cavat lapidem” dicevano i latini, la goccia scava la pietra. E così puntualmente è stato. L’opposizione può prendere atto della buona riuscita della sua strategia. Ritengo che questo sia il vero motivo della crisi amministrativa, aperta di fatto dal Sindaco, e sotto un certo punto di vista posso anche comprenderlo vista l’insistenza con la quale è stato “scientificamente” bersagliato.
Io, al contrario, ero convinto che il mio impegno, la mia abnegazione e la mia serietà fossero serviti a qualcosa e meritassero rispetto, difesa e riconoscenza soprattutto da parte delle persone per le quali mi sono sacrificato, a lungo andare non è stato così ma io vado via fiero e con la coscienza tranquilla. Quella di avere fatto tutto in buonafede e, soprattutto, senza mai approfittarmi di niente.
Non ho mai rubato, mai fatto nulla di illecito. Ho pagato regolarmente le tasse dovute. Dico questo anche per rispetto alla mia famiglia, ai miei figli, ai miei fratelli, ai miei tantissimi amici-fratelli, che ringrazio per la loro costante vicinanza, ed ai quasi 500 elettori che mi onorarono del voto nel 2012.
Se il problema dell’Amministrazione comunale e della crisi che si è aperta, però, sono io e la mia personalità ingombrante, con le presenti dimissioni invito il Sindaco a soprassedere all’insano ed errato proposito di azzeramento della Giunta ed a riconfermare, con convinzione e coraggio, gli altri componenti che non meritano una simile decisione, perché questa significherebbe gettare sulle loro spalle la croce di una certa dose di impopolarità attribuibile non certamente o non solamente a loro, quindi non possono passare per unici capri espiatori. Penso che quando in una famiglia le cose non vanno come il capofamiglia vorrebbe, egli parla con tutti i componenti della famiglia, li invita a rimboccarsi le maniche, a correggere i loro errori, a profondere un impegno maggiore e poi si riparte tutti insieme. Non si puniscono solo alcuni componenti ed altri no. Non esistono colpe solo di alcuni, esse vanno ripartite in parti uguali tra tutti, dal primo all’ultimo, anzi chi ha maggiori responsabilità ha anche le colpe maggiori, se di colpe vogliamo parlare.
Per quanto mi riguarda io lascio, certo di avere svolto dignitosamente il mio compito e di averlo svolto, ripeto, con serietà. Dimostro, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, di non essere legato ad alcuna poltrona. Resto sempre me stesso in quanto io posso realmente affermare con orgoglio che mangio a casa mia, io si, non vivo e non ho mai vissuto con la politica, ma l’ho sempre intesa come servizio da dare alla collettività ed ai cittadini. Con lo stesso orgoglio ribadisco di essere una persona per bene, io si, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, al di là delle dicerie anonime e vigliacche, di non essermi approfittato mai di niente e di pagare regolarmente il dovuto ed il richiesto. Le mie dimissioni sono maturate in quanto ho perso l’entusiasmo e la voglia di andare avanti in questa presente esperienza amministrativa. Il mio gruppo politico “Altra Città” continuerà l’impegno anche in futuro, e rappresenterà una grande forza alle prossime amministrative. Entusiasmo legato soprattutto alla considerazione di persone che oggi stimo di meno o per niente. Nella vita si può essere bravi politici o meno. La politica si può imparare. La dote importante, ma difficile perché non s’impara, o la si possiede o no, è essere veri uomini assumendosi le proprie responsabilità, non assentandosi o fuggendo davanti ad esse e, soprattutto, essere riconoscenti verso chi tali responsabilità se le è sempre assunte. Purtroppo quasi mai è così. Ma il tempo è galantuomo”.



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