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"L’ho fatto per disperazione e per dar da mangiare ai miei figli"
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Battipaglia, rapina a mano armata al compro oro: arrestato incensurato
Comunicato Stampa
01 settembre 2015 19:12
Eye
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BATTIPAGLIA. È stata la disperazione, secondo quando dichiarato in lacrime ai carabinieri che lo portavano in caserma, a condurre A.G., 49anni da Battipaglia, a commettere la rapina al Golden Point di piazza Rago di Battipaglia, nel tardo pomeriggio di ieri. Il titolare del negozio, costretto sotto la minaccia di una pistola a consegnare l’incasso ed alcuni monili in oro, lo aveva già riferito ai Carabinieri del Luogotenente Andrea Di Donato che avevano avviato le indagini subito dopo l’episodio delittuoso: “ non mi sembrava un rapinatore esperto per come si muoveva e per come impugnava la pistola…”, aggiungendo un particolare non di poco conto: “…nonostante il viso coperto mi sembrava però di averlo già visto tra i miei clienti….”.

Ed è cosi che è partita la caccia al rapinatore. I carabinieri hanno spulciato l’elenco dei clienti del negozio e, dopo aver controllato l’alibi di quattro persone che corrispondevano alle fattezze fisiche del rapinatore, nel cuore della notte sono giunti al 49enne. Vistosi scoperto, alle insistenti domande dei carabinieri l’uomo è crollato raccontando le varie fasi della rapina e conducendo gli uomini dell’Arma nel nascondiglio vicino casa dove aveva riposto la pistola (una replica di una Beretta cal. 9 priva di tappo rosso) ed i monili in oro che era riusciti ad arraffare. I soldi no: era corso in banca per versare la somma rapinata (circa 1.000 euro) sul conto. Almeno era riuscito a fronteggiare le continue richieste di rientro che gli rivolgeva il direttore.

La sua situazione economica era precipitata dopo che aveva perso il lavoro presso un’azienda agricola di Battipaglia. Una moglie e tre figli da sostenere e quella sperata vincita al gioco (soprattutto slot e lotterie istantanee) che non arrivava nonostante l’ingente capitale investito (giornate intere passate dentro i bar). Ieri sera la decisione, era andata anche bene: circa 1.500 euro guadagnati senza colpo ferire, sino a quando alla porta hanno bussato i carabinieri. Per lui un’accusa pesante: rapina aggravata. Adesso è ai domiciliari in attesa del processo.






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