Attualità
RIGETTATA RICHIESTA DI RITO ABBREVIATO CONDIZIONATO
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Battipaglia, omicidio Migliaro: a processo Ionut Alexa
Redazione
26 novembre 2015 13:33
Eye
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BATTIPAGLIA. Respinta la richiesta di rito abbreviato condizionato per Ionut Alexa, presunto autore del violento pestaggio costato la vita al 33enne battipagliese Natalino Migliaro. Niente sconti dunque per il rumeno, accusato anche di violenza sessuale nei confronti della fidanzata del giovane che si costituirà parte civile. Il processo davanti alla Corte d’Assise prenderà il via il prossimo 7 dicembre: per il 31enne rumeno l’accusa è di omicidio volontario. Determinante nell’individuare Ionut Alexa come uno dei due autori del l’aggressione, avvenuta in località Lido Lago nel comune di Battipaglia, è stata la prova del dna che ha dimostrato la presenza dell’uomo sul luogo del pestaggio mortale. Il complice non è stato ancora identificato ma per gli inquirenti sarebbe stato il 31enne ad essersi accanito maggiormente sul giovane battipagliese dopo aver usato violenza alla fidanzata. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Katia Cardillo, sarebbe stato lui ad usare violenza sulla fidanzata di Migliaro, deceduto il 12 dicembre 2014 a seguito delle gravi lesioni riportate nel corso del pestaggio, mentre i due fidanzati battipagliesi si trovavano appartati, in una piazzola lungo Via Idrovora. All’identificazione del 31enne le forze dell’ordine sono arrivate dopo mesi di indagini: l’attività investigativa, avviata a seguito della violenta aggressione perpetrata il 4 ottobre 2014, nei confronti di Natalino Migliaro e della fidanzata, aveva consentito di individuare due gruppi criminali operanti nella fascia costiera tra Battipaglia ed Eboli, uno composto da cittadini rumeni, l'altro da albanesi che favorivano e sfruttavano l'attività di prostituzione. Le investigazioni, supportate da attività tecniche e riscontrate da significativi elementi repertati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche sulla scena dell' omicidio e di altri delitti maturati, anche nei mesi precedenti, nello stesso contesto ambientale, hanno consentito di ricostruire l'esatta dinamica dell'evento. La prova del dna è stata fondamentale: le analisi scientifiche svolte dal RIS di Roma hanno confermato la piena compatibilità tra il liquido biologico repertato sulla scena e il profilo genetico estrapolato dal campione biologico riferito ad Alexa Ionut confermando così il quadro indiziario a carico del 31enne fermato.



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