Attualità
Per recupero di un essiccatoio
Per recupero di un essiccatoio
Battipaglia, ex tabacchificio Farina: convegno-dibattito su progetto di crowfunding
Comunicato Stampa
03 maggio 2016 16:55
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BATTIPAGLIA. Il giorno 9 Maggio alle ore 18.00 nel Salotto Comunale, P.zza Aldo Moro 1, sede del Municipio di Battipaglia, si terrà il convegno/dibattito sul tema: Creazione di una piattaforma di Crowdfunding finalizzata al recupero di un essiccatoio dell’ex Tabacchificio Farina di Battipaglia.
Si tratta di un convegno/dibattito su un progetto di crowfunding, ideato dalla sottoscritta arch. Maria Rosaria Di Filippo, per un essiccatoio dell’ex tabacchificio Farina di Battipaglia, a cui sono invitati: il Commissario Straordinario Gerlando Iorio che amministra attualmente il comune di Battipaglia, il dott. Luca Simeone della Fondazione IDIS Città della Scienza, la Dirigente Daniela Palma dell’ITS Ferrari di Battipaglia, dott. Andrea Prete Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Salerno, la sottoscritta arch. Maria Rosaria Di Filippo, i collaboratori al progetto dott. Monica D’Andolfo, e i dott. Antonio Buonaurio, dott. Luigi Baratto della Seconda Facoltà di Architettura di Aversa.
Con questo convegno si intende lanciare una proposta ambiziosa, recuperare ad un uso pubblico uno degli essiccatoi dell’ex tabacchificio Farina, per farlo diventare uno spazio sperimentale artigianale di autoproduzione, di startup, di coworking, espositivo di prodotti della città e della provincia, dove i cittadini interessati, le associazioni, le cooperative possono trovare una sistemazione forse anche definitiva. L’amministrazione potrà offrire: uno spazio recuperato e arredato di diverse metrature, per un periodo variabile da un anno a 6 anni, in cambio di una quota di partecipazione finanziaria al progetto di recupero. Chi opta per contratti annuali del costo rispettivamente per lo spazio di coworking artigianale di 3.840,00 euro e per lo spazio di coworking classico di 2.250,00 euro, avrà una proroga del contratto di altri 5 anni a locazione gratuita, mentre chi decide per un contratto di sei anni avrà altri sei anni a canone zero.
Il progetto che sarà condiviso nei suoi contenuti programmatici e di indirizzo con i cittadini battipagliesi, con le associazioni di categoria, le associazioni cittadine, gli imprenditori e le istituzioni pubbliche, prevede dunque il recupero di parte dell’ex tabacchificio Farina di Battipaglia in via Rosa Jemma, per utilizzarlo una volta recuperato come spazio collettivo, da adibire ad attività artigianali di autoproduzione, di startup, di coworking e spazio espositivo, con servizi di caffetteria, cucina, sale proiettive e di riunione, ma anche spazi per l’arte con mercatini ed atelier. La struttura potrebbe ospitare inoltre manifestazioni ed eventi diversi legati alla cultura e alla creatività contemporanea: mostre culturali, rassegne d’arte e di architettura, sfilate e manifestazioni di moda, concerti e spettacoli teatrali, esposizioni di prodotti e di servizi innovativi, degustazioni eno-gastronomiche, set televisivi, convention e meeting aziendali, incontri pubblici, con l’obiettivo di creare interesse intorno alla struttura e portare visitatori, attratti dalle manifestazioni e dalle iniziative ludiche e culturali proposte.
Sono previsti spazi dedicati alla formazione, allo studio, all’approfondimento e alla divulgazione della storia della cultura locale, nelle sue diverse declinazioni, aule didattiche e spazi conferenze, a disposizione dei finanziatori che partecipano al progetto e dei visitatori, oltre ad aree per le connesse attività di comunicazione ed eventi, con servizi per il quartiere e per la città.
Accanto all’autoproduzione artigianale la struttura ospiterà anche delle startup di giovani battipagliesi e della provincia, desiderosi di diventare gli imprenditori del futuro, con l’obiettivo di immettersi sul mercato del lavoro, nazionale e internazionale, avendo a disposizione gli spazi dell’ex tabacchificio e la professionalità e competenza di giovani esperti dei più svariati settori riuniti negli spazi di coworking previsti.
Si tratta, quindi, di creare un luogo di condivisione e di innovazione, dove la possibilità di lavorare fianco a fianco con altre persone, anche se con competenze diverse, può stimolare la condivisione e la nascita di nuove idee, di nuovi progetti, di impreviste opportunità lavorative e di business, 2

accelerando la crescita o la ripresa del tessuto produttivo locale, con la possibilità di dar vita a startup. Il centro di coworking previsto all’interno dell’ex tabacchificio offrirà ai propri ospiti servizi trasversali quali consulenza legale, commerciale e del lavoro a prezzi decisamente più accessibili che altrove, configurandosi quale vero e proprio “incubatore di idee” con un pacchetto, per così dire, all inclusive e low cost.
Si tratta, di una risposta adeguata tanto alla crisi economica (il costo dell’affitto non è elevato) quanto alla delocalizzazione e smaterializzazione del lavoro e dei suoi luoghi classici.
Lo spazio condiviso è ideale infatti per:
• lavorare con tutte le attrezzature di cui si ha bisogno (wifi, computer, stampante, sala riunioni, etc.) e senza le distrazioni tipiche che ti circondano in casa;
• incontrare professionisti interessanti con cui confrontarsi e creare collaborazioni;
• imparare grazie ai numerosi eventi a cui partecipare e al dialogo continuo con gli altri;
•risparmiare: se paragonato all’apertura di un proprio ufficio, è una scelta economica decisamente vantaggiosa.
Pensato anche per mamme e papà, con il servizio di nido interno con due educatrici e tante altre convenzioni con i negozi del quartiere. Poi ci sono i servizi come ad esempio una connessione wifi, una stampante e un domicilio postale. A questi possono aggiungersi altri co-servizi a partire dalle consulenze legali a strumenti tecnici, a sale di rappresentanza con apparecchiature per video-conferenze e altro ancora a seconda delle richieste.
L’obiettivo è offrire un servizio utile ai giovani della città, che tenga conto delle nuove forme di lavoro presenti sul mercato.
La disponibilità economica per il progetto di recupero e riuso di parte dell’ex tabacchificio Farina come anticipato, sarà ottenuta attraverso il ricorso al crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano. Il crowdfunding previsto è quello civico, essendo l’ex tabacchificio di proprietà pubblica, che propugna il superamento della separazione concettuale tra le sfere del privato, del pubblico e dell'impresa in vista di un bene e di un benessere comune.
L’aspetto più positivo del crowdfunding è rappresentato dalla partecipazione attiva della collettività alla realizzazione di un progetto, che è per questo stesso motivo condiviso, nelle finalità e nei rischi, approvato e sostenuto finanziariamente. E’ evidente come il coinvolgimento emozionale sia importante e faccia parte di quelle dinamiche sociali che interessano la collettività nel suo complesso e che sono destinate a rappresentare, oltre che il fondamento, il patrimonio sociale e relazionale di questa forma di finanziamento.
Per questo chi parteciperà al progetto di crowfunding farà un gesto significativo e lodevole per la propria città e per un luogo simbolico e identitario del territorio e della Piana del Sele.

 



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