Attualità
STATALE CHIUSA AL TRANSITO PER DUE ORE
STATALE CHIUSA AL TRANSITO PER DUE ORE
Eboli, sgomberato ex Apof sulla SS18: maxi blitz delle forze dell'ordine nella notte
Alfonso Stile
30 agosto 2016 07:41
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EBOLI. È iniziata, dalle prime luci dell’alba, una maxi operazione contro l'immigrazione clandestina condotta dalla Questura e dal Comando provinciale dei carabinieri di Salerno, in esecuzione di un decreto ispettivo disposto dalla Procura della Repubblica di Salerno: un blitz finalizzato allo sgombero dell’ex stabilimento Apof lungo la SS18 (nelle foto), in località Taverna Nova di Eboli, da anni trasformatosi in un vero e proprio ghetto per decine di extracomunitari. Impiegati un elicottero del 7° Elinucleo di Pontecagnano e le unità cinofile. Fondamentali rilievi ed indagini eseguite dalla Compagnia carabinieri di Eboli, diretta dal cap. Alessandro Cisternino, e dalla Stazione di Santa Cecilia, agl'ordini del m.llo Giovanni Trotta. Presente anche il sindaco, Massimo Cariello. A presidiare la zona, dalle ore 4:00 di stamane, oltre 200 tra militari ed agenti della Polizia di Stato, della Digos, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale e della Forestale, in un blitz congiunto che ha costretto le forze dell’ordine ad interdire il transito sulla Statale per circa due ore, da Santa Cecilia a Ponte Barizzo, per sbarrare possibili vie di fuga ed evitare situazioni di pericolo inerenti l’ordine pubblico.
Circa una cinquantina gli immigrati rinvenuti annidati in baracche e rifugi di fortuna tra i resti di quello che una volta era l’opificio Mellone, tramutato in una bidonville senza energia elettrica, con un vecchio deposito utilizzato per i servizi igienici e senz’acqua, tranne quella rubata da qualche canale d’irrigazione consortile, sufficiente appena per lavarsi. Si tratta per lo più di magrebini irregolari provenienti da Marocco, Ghana, Senegal e Congo, ma anche di indiani, pakistani e polacchi. Un via vai continuo che ha visto centinaia di extracomunitari trovare alloggio nell'area: tra questi, figurano soprattutto clandestini, pregiudicati, rifugiati politici o profughi intolleranti ai progetti SPRAR, allontanatisi dai centri di accoglienza senza dare più notizie.
Soggetti che, pur di sfuggire alla legge o perché sfruttati ‘in nero’ nella coltivazione dei campi, si riducono a vivere in un’area di oltre 3.600 mq, in pessime condizioni igienico-sanitarie, ma soprattutto tra capannoni e macerie in amianto, mai sottoposti a bonifica, esponendosi ad agenti cancerogeni con il rischio, elevatissimo, di contrarre tumori. Per tale ragione, sul posto sono presenti anche funzionari dell’Asl, dell’Arpac, del Comune di Eboli e dei Vigili del Fuoco, attrezzati in maniera tale da provvedere al recupero dei cumuli di eternit in condizioni di sicurezza (guarda il servizio).
Un maxi blitz, dunque, il cui principale obiettivo è quello di porre fine, una volta per tutte, ad una situazione drammatica quanto pericolosa in termini di sicurezza e tutela della salute pubblica, sgomberando e ripulendo l’ex Apof che, da fiore all’occhiello degli opifici della Piana del Sele, si è trasformato in un centro di aggregazione di extracomunitari poveri e sfruttati, ma anche di pregiudicati ricercati per furti e spaccio di droga, che avevano trasformato l’ex stabilimento in un vero e proprio ‘bunker’, con vie di fuga ed un unico accesso, ben vigilato e controllato da ‘vedette’.
Una situazione di estremo degrado sociale che, oltre a ricordare quella di San Nicola Varco, è stata più volte segnalata da residenti, associazioni, gruppi politici ed oggetto di interrogazioni parlamentari.

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IL COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

Alle prime ore dell’alba, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Salerno e militari del Nucleo Investigativo di Salerno – coadiuvati da militari del Nucleo Informativo, del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore (Sa), delle Compagnie Carabinieri di Eboli (Sa), Battipaglia (Sa), Salerno, Mercato San Severino (Sa), Agropoli (Sa) e Amalfi (Sa), nonché da personale della Digos di Salerno e dei Commissariati di Torrione e Battipaglia – con il supporto dell’Aliquota di Pronto Intervento Carabinieri di Salerno, di un equipaggio del 7° Elinucleo di Pontecagnano (Sa), di tre squadre del 10° Reggimento Carabinieri “Campania” e di personale dei Reparti Mobili di Napoli e Taranto, nonché con l’ausilio di personale dei Vigili del Fuoco di Salerno, su delega del Procuratore Aggiunto dr. Masini, e del Sostituto Procuratore della Repubblica, dr.ssa Fittipaldi, hanno dato esecuzione a un decreto di ispezione e perquisizione dei luoghi e delle persone presso i capannoni e l’area di circa 50.000 metri quadri dell’ex opificio industriale “APOFF”, insistente nel Comune di Eboli, località Santa Cecilia il bene, confiscato nel 2013 alla criminalità organizzata (era di proprietà di Antonio Campione), era affidato alla gestione dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata.

Nelle strutture fatiscenti, quattro capannoni e due ruderi in muratura, sono stati rintracciati e fatti sgomberare dalle forze dell’ordine complessivamente 36 cittadini extracomunitari che vi si erano accampati e che vivevano in precarie condizioni igienico-sanitarie.
Gli extracomunitari sono stati condotti negli uffici della Questura e del Comandi dell’Arma competenti per territorio, dove sono stati sottoposti alle procedure d’identificazione, tuttora in corso. Dai primi accertamenti è emerso che tre di loro non erano in regola con il permesso di soggiorno e pertanto nei loro confronti saranno avviate le procedure per l’allontanamento dal territorio nazionale, mentre è stata riscontrata la presenza di un richiedente asilo, sul quale si sta verificando la provenienza e nei confronti del quale sarà proposta la revoca del diritto all’assistenza. 
Nel corso dell’operazione, effettuata in un’area che presenta più possibilità di accesso, essendo confinante con terreni agricoli privati, con l’adiacente linea ferroviaria e con la SS.18, arteria di collegamento sensibile per la provincia di Salerno, si è resa necessaria la cinturazione esterna da parte di un significativo contingente di uomini delle forze dell’ordine, e la sospensione, per il tempo strettamente necessario, della circolazione ferroviaria.
Nell’esecuzione del provvedimento non si sono verificate turbative all’ordine pubblico e, al termine delle operazioni, l’area è stata affidata, libera, all’Amministratore Giudiziario per conto dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata, che ne provvederà alla custodia.




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