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INDAGATI DUE TESTIMONI PER FALSA TESTIMONIANZA
INDAGATI DUE TESTIMONI PER FALSA TESTIMONIANZA
Trentinara, lo rimprovera perché orina in strada e lo pesta a sangue col fratello: condannati
Alfonso Stile
24 novembre 2016 09:17
Eye
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TRENTINARA. Insieme al fratello maggiore, pestò a sangue un turista residente a Como, perché lo aveva rimproverato di orinare per strada: condannati a 3 anni e 2 mesi di reclusione, senza attenuanti generiche, i fratelli Renato e Giacomo Noce, rispettivamente di 31 e 28 anni, imputati di lesioni personali aggravate, in concorso, ed omissione di soccorso. La vittima, il 56enne Pietro Daniele (difeso dall’avv. Sergio Trani del foro di Salerno), è un ex carabiniere dei reparti antidroga, originario proprio di Trentinara. La sentenza di primo grado è stata emessa, ieri, dai giudici della 1^ sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Zunica, a latere Albarano e Piccirillo): il pm inquirente aveva chiesto, per entrambi, una pena di 7 anni.
I fatti risalgono al 21 agosto del 2012: Daniele, allora 52enne, era tornato a Trentinara, come ogni estate, per far visita alla madre e per seguire la tradizionale ‘Festa del Pane’. Passata da un po’ l’una di notte, per godersi la frescura si era seduto, insieme alla moglie, sugli scalini antistanti il portone della casa materna, in Via Panoramica (nella foto), quando, all’improvviso, ha notato una persona che si abbassa i pantaloni ed orina per strada, ovvero Giacomo Noce. Come si evince dagli atti, il giovane, che stava facendo pipì in una strada pubblica ed incurante della presenza a pochi passi della consorte, venne così redarguito dall’uomo: “Ma non ti vergogni? Non vedi che c’è una donna? Perché non usi i bagni della Pro Loco?”.
Beccata la ramanzina, Noce viene raggiunto dal fratello Renato, ed entrambi aggrediscono alle spalle il turista lariano prendendolo a pugni, per poi dileguarsi. Daniele finisce a terra, privo di sensi, sanguinante dalla bocca e da un orecchio: ad assistere all’intera scena è la moglie, che, disperata, allerta i soccorsi. Unitamente ai carabinieri della Stazione di Capaccio Capoluogo, sul posto giunge tempestivamente un’ambulanza del 118, che trasporta il turista d’urgenza all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dove vi resterà ricoverato per 10 giorni. Di qui la denuncia per aggressione e le indagini dei carabinieri, che incastrano i fratelli Noce. Ieri, la sentenza di primo grado: oltre alla doppia condanna, i due sono stati condannati anche al risarcimento dei danni fisici e morali causati alla vittima (costituitasi parte civile), da quantificarsi in separata sede, e al pagamento delle spese legali, con la trasmissione degli atti processuali alla Procura della Repubblica di Salerno per verificare la posizione di due testimoni citati dalla difesa, accusati di falsa testimonianza. Preannunciato il ricorso in Appello.

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