ROCCAGLORIOSA. Potrebbero essere vicine ad una svolta le indagini sul delitto di Vincenzo Caruso (nella foto), il pensionato massacrato di botte dinanzi alla propria abitazione in località Matina, a Roccagloriosa. Gli inquirenti avrebbero infatti trovato, sul luogo del delitto, indizi utili a definire il profilo dell’assassino. Si pensa che a ridurre in fin di vita il 67enne potrebbe essere stata una sola persona, anche se sul movente è mantenuto il più stretto riserbo. Un prezioso contributo alle indagini, svolte dai carabinieri della Compagnia di Sapri e dai militari della Stazione di Torre Orsaia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, è venuto anche dalle testimonianze raccolte, che hanno aiutato a ricostruire le abitudini di Caruso, rinvenuto agonizzante, riverso su un cumulo di sabbia nel giardino della sua villetta, con diverse ferite da taglio e gravi lesioni alla testa, inflitte con violenza. Durante il lungo sopralluogo, effettuato dai carabinieri e dal Ris, nell’area circostante l’abitazione dell’anziano, è stata anche rinvenuta l’arma del delitto: si tratta di un piccone, posto sotto sequestro. Intanto, oggi, sarà eseguita l’autopsia sul corpo del pensionato, celibe e senza figli, che, dopo essere emigrato in Svizzera, da alcuni anni, aveva fatto ritorno al paese natio.