PIANA DEL SELE. Rinviati a giudizio 14 indagati nell’ambito del blitz ‘Thunderbolt’ che portò, nel marzo dello scorso anno, a sgominare una rete di pusher, gestita da una famiglia battipagliese, dedita allo spaccio di droga nella Piana del Sele. Il gup Sergio De Luca ha ratificato, ieri, 15 posizioni sciogliendo la riserva sulle richieste di rinvio a giudizio, formulate dal sostituto procuratore Antimafia, Vincenzo Montemurro: i 14 imputati che avevano scelto il rito ordinario dovranno dunque presentarsi davanti ai giudici della terza Sezione penale del Tribunale di Salerno, con il processo che prenderà il via il 20 marzo prossimo; ad eccezione di un indagato che, in quanto minorenne all’epoca dei fatti, attenderà la pronuncia della magistratura minorile. Intanto, a fronte di cinque patteggiamenti già ratificati dal giudice nel corso dell’udienza preliminare, restano da definire le richieste di rito alternativo presentate dagli altri indagati, in tutto 48, molti dei quali hanno scelto di ricorrere all’abbreviato. Le indagini partirono dopo l’omicidio di Vincenzo Persico, avvenuto a Montecorvino Rovella il 19 gennaio 2014. La maxi operazione scattò il 2 marzo del 2016 quando nei comuni di Salerno, Battipaglia, Bellizzi, Pontecagnano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Eboli, Napoli e Boscoreale, i carabinieri del Comando provinciale di Salerno eseguirono un provvedimento cautelare emesso dal gip, su richiesta della Dda della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 34 indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.