SALERNO. Chiesto il rito immediato per il 37enne, residente in un comune dei Picentini, arrestato dai carabinieri della stazione di Mercatello in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Salerno, Stefano Berni Canani, su richiesta del pm Roberto Penna, per abusi sessuali su una minorenne, figlia della compagna. Ad allertare i carabinieri era stata la madre della 12enne, già vittima di una violenza di gruppo subita da alcuni coetanei, la quale si era insospettita per l’intimità instaurata con il patrigno. A non convincere la Procura è la difesa dell’uomo che, davanti al gip, ha negato di aver mai inviato alla ragazzina i messaggi telefonici che, invece, sono agli atti. Si tratta di sms e telefonate in cui l’uomo, dialogando con la ragazzina, farebbe esplicito riferimento a precedenti rapporti di carattere sessuale. Abbastanza perché la Procura ne chiedesse prima l’arresto e, allo stato attuale, il giudizio con rito immediato. Gli abusi sessuali sarebbero avvenuti senza la ribellione della ragazzina, che oggi ha 15 anni e che, all’epoca dei fatti, non si rendeva conto di quanto le stava accadendo. Per il sostituto procuratore Penna, che ha condotto le indagini, le chat sarebbero autentiche ed esplicite al punto tale da costituire un elemento probatorio e consentire, quindi, di saltare il vaglio dell’udienza preliminare andando subito a processo. Di qui, la richiesta di rito immediato per accedere direttamente al dibattimento con il confronto tra accusa e difesa nel merito delle imputazioni.