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SIMBOLO DI UNA COMUNITÀ
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Capaccio piange Giuseppe Marino, 'Pepp 'u barbier' dello storico 'Salone Rizzo'
Alfonso Stile
21 marzo 2017 08:37
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CAPACCIO PAESTUM. Comunità di Capaccio Paestum in lutto per la scomparsa di Giuseppe Marino, noto a tutti come Pepp ‘u barbier, Cavaliere del Lavoro per decenni autentica icona del Capoluogo insieme al suo storico ‘Salone Rizzo’ (nella foto), tra le più antiche barberie d’Italia, che custodiva come un gingillo, con tanto di libro firmato dai visitatori. Peppe Marino se n’è andato con umiltà e signorilità, proprio come esercitava il suo mestiere, conosciuto anche perché papà di Vincenzo Marino, capaccese che ha avuto l’onore ed il merito di giocare in serie A tra le fila del Napoli. “Salone Rizzo, salone di memorie, di bellezza antica, di lunghe soste a chiacchierare gl’inverni di vento che furioso spazzava le colline, salone d’arte dove si discute di maestri che scelsero la fame per non vendersi ai potenti, salone di Marino che ha conservato come custode d’amore la bellezza”, si legge all’interno della ‘sua’ amata barberia.

"Il sindaco Italo Voza, la Giunta e il Consiglio comunale della Città di Capaccio Paestum esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia Marino ed ai tanti amici per la perdita del caro Cavaliere Giuseppe, persona da sempre impegnata per la promozione del territorio, artigiano e uomo legato alle tradizioni della comunità": questo il messaggio di cordoglio diramato dall'Amministrazione comunale.

“Ci sono uomini che, nella vita di una comunità, rappresentano momenti particolarmente emblematici ed importanti. Uomini che, nella vita della comunità, al suo sviluppo, al suo benessere, dedicano ed hanno dedicato impegni, capacità di slanci di generosità ben al di là di quel che, generosamente, sarebbe loro spettato, sul terreno di stretta competenza. Solo uomini dai grandi valori, dotati di inesauribile spirito solidale e partecipativo possono diventare riferimenti. Nel solco di queste considerazioni la storia dell’artigiano Peppe Marino (ossia Peppe r’Nduccio) diventa emblematica di una storia che appartiene alla migliore tradizione delle professioni liberali del Meridione d’Italia, ed arricchisce di contenuti la storia di Capaccio”: così lo celebrò pubblicamente l’ex sindaco di Capaccio, Pasquale Marino.

A Pepp ‘u barbier rivolse dei versi anche l’indimenticato poeta Alfredo Di Marco: “E nel passare lento delle stagioni ha segnato la storia di Capaccio fra la pietrigna torre dell’orologio e la bella fontana dei Delfini. A te Giuseppe Marino, maestro di capelli e di vita, il plauso dei posteri per l’amore che hai profuso a conservare le bianche lacche dei mobili assieme a specchi pettini, rasoi e il ricordo di Nduccio che, come te, amava l’arte del barbiere con religioso impegno di sacerdote. Tutti i giorni hai celebrato il rito d’incontri fra uomini e cultura e ci hai lasciato un segno forte della nobile storia capaccese”.



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