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NOTA DELLE SIGLE SINDACALI
NOTA DELLE SIGLE SINDACALI
Capaccio, sciopero dipendenti comunali: "Nulla contro il sindaco, ma urge dialogo con l'ente"
Comunicato Stampa
26 maggio 2017 17:37
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CAPACCIO PAESTUM. Vertenza tra dipendenti comunali (nella foto) ed ente civico di Capaccio Paestum sull'aumento degli stipendi e gli avanzamenti di carriera. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota diffusa dai sindacati.

Questa mattina, le sigle sindacali hanno convocato un assemblea dei lavoratori del Comune di Capaccio Paestum ed uno sciopero di due ore, dalle 12:00 alle 14:00.
I sindacati tengono a sottolineare, prioritariamente, che la manifestazione di oggi non è politica, non è una manifestazione contro il sindaco Voza e l’Amministrazione attuale, anche se capita nel pieno di una campagna elettorale. La scelta della data è stata la conseguenza di una serie di vicissitudini, culminate con il mancato tentativo di conciliazione davanti al prefetto.
È stato scelto di fare sciopero dalle 12:00 alle 14:00 per garantire i servizi ai cittadini e l’apertura al pubblico ed arrecare i minori danni possibili, perché abbiamo a cuore la comunità capaccese più di chi, oggi, ha scelto di non partecipare allo sciopero e scontentare qualcuno.
Non ce ne voglia l’Amministrazione, fondamentalmente oggi siamo qui non per vedere riconosciuto un accordo sottoscritto 6 mesi fa, lo sappiamo ora è troppo tardi, siamo troppo sotto alle elezioni, non sarebbe corretto.
Oggi siamo quì per dire che ci siamo anche noi, per avere un minimo di visibilità, per far sentire le nostre ragioni per dire ai candidati sindaci e alla comunità di Capaccio Paestum che non tutti i dipendenti sono uguali, sono pochi quelli che hanno il doppio e triplo incarico e, guarda caso, non sono qui oggi, quelli guadagnano 60, 70, 80mila euro all’anno, non hanno bisogno di 40/50 euro lordi al mese, o più che altro non li possono avere più perché hanno raggiunto il massimo della carriera amministrativa nel nostro comune.
Oggi sono qui quei dipendenti che guadagnano 18, 20, 22, 25 al massimo 30mila euro lordi all’anno, quelli che non hanno doppi incarichi, quelli che hanno mogli o mariti e figli disoccupati o in qualche caso al limite lavorano come precari.
Oggi siamo qui per dar voce a quei dipendenti invisibili, non perché non sono al loro posto di lavoro, ma perché non vengono calcolati, non vengono ascoltati e alcuni di loro, dopo 5 anni di amministrazione, i sindaci non li conoscono nemmeno.
Oggi sono qui le vittime della riforma Brunetta, quelli che in 5 anni hanno perso 3/4 mila euro di reddito. Perché le leggi, come la riforma Brunetta, vanno interpretate e così succede che a Capaccio, su 65 dipendenti, 50 hanno visto diminuire il proprio reddito (e la riforma diceva solo di congelare gli stipendi e il salario accessorio, non di tagliarli) mentre i responsabili apicali hanno visto aumentare i propri redditi, alla faccia della riforma Brunetta e della spesa pubblica che è continuata ad aumentare.
Questo succede perché le leggi vengono scritte male e sono suscettibili di interpretazioni e quando la Finanziaria 2015 ha stabilito la cessazione degli effetti della legge Brunetta, per il salario accessorio e la possibilità di recupero delle risorse da destinare al salario accessorio dei dipendenti utile ad incrementare almeno in parte gli stipendi fermi da quasi 10 anni al ccnl 2008/2009.
Si è apprezzata la partecipazione della maggioranza dei dipendenti in servizio oggi, considerata anche la necessità di garantire alcuni servizi essenziali, i vari impegni dei dipendenti in prefettura e in tribunale.
Atteso che l’assemblea e lo sciopero erano stati indetti da Cgil, Cisl e Uil, si ringrazia particolarmente anche il sindacato Csa per la presenza dei propri iscritti, a testimoniare che le prerogative della manifestazione erano ampiamente condivise dai lavoratori.
Si invitano i candidati sindaci e consiglieri a non strumentalizzare lo sciopero, che nulla ha a che fare con le prossime elezioni. Aspettiamo il prossimo sindaco, chiunque esso sia, e la nuova amministrazione per iniziare un dialogo proficuo e collaborativo per il bene dei dipendenti e dei cittadini di Capaccio Paestum.



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