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BLITZ DI ANTIMAFIA E MOBILE
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Droga, usura ed estorsioni: quattro arresti nel Salernitano
Redazione
30 maggio 2017 10:48
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SALERNO. Sono tre le persone arrestate nel corso del blitz eseguito, ieri mattina, dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno su disposizione della Procura Antimafia con l’esecuzione di ordinanze cautelari nei confronti di Dante Zullo, il figlio Vincenzo e Vincenzo Porpora, tutti residenti a Vietri sul Mare.
Associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, usura pluriaggravata, estorsioni continuate aggravate dal metodo mafioso e intestazione fittizia di beni sono i reati contestati dalla Procura di Salerno. Il modus operandi era molto semplice: lo spaccio di droga serviva per fare soldi da rinvestire nell’usura. Un affare da diverse centinaia di migliaia di euro che avrebbe tenuto legati alla famiglia di usurai imprenditori, negozianti, ceramisti vietresi e persone comuni che si sarebbero rivolte al gruppo chiedendo prestiti anche di importi non elevati. Le indagini, coordinate dal pm Vincenzo Senatore, sono state condotte dalle Questura di Salerno e dai carabinieri del Reparto territoriale di Nocera Inferiore e hanno consentito di ricostruire l’intreccio di contatti, portando anche al sequestro di due società operanti nel settore dei trasporti privati, del noleggio e vendita di autovetture, facenti capo all’imprenditore cavese Giovanni Sorrentino, che nell’inchiesta principale risultava come vittima dei tre ed è stato anche lui arrestato nel corso del blitz di ieri perché trovato in possesso di 100 grammi di cocaina nel corso di una perquisizione nella sua abitazione. Spunto per le indagini è stato il materiale rinvenuto durante un blitz che nel 2015 consentì di sequestrare documenti contabili rivelatisi poi utili per ricostruire le attività criminali del gruppo capeggiato da Dante Zullo, coadiuvato dal figlio e da Vincenzo Porpora, titolare di una pescheria a Cava de’ Tirreni, che da vittima si è trasformato in sodale del gruppo. Cosa accaduta anche a Sorrentino, costretto a corrispondere in denaro o acquisti di beni mobili circa 150mila euro, oltre ad assumere fittiziamente alcuni membri della famiglia Zullo. Almeno 30 gli indagati dalla Procura salernitana, diretta da Corrado Lembo, e 10 persone le vittime di usura ed estorsione. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip Stefano Berni Canani, è stato disposto il sequestro delle due società di Sorrentino, per un valore complessivo di 1,5 milioni; conti correnti, 18 orologi di marca, 140mila euro in contanti ed una scuderia di tre cavalli da corsa.



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