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VERSO IL BALLOTTAGGIO
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Comunali 2017, Di Gregorio: "Puc con Boeri? Fallimento di Voza o incapacità di Sabelli?"
Comunicato Stampa
23 giugno 2017 21:48
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CAPACCIO PAESTUM. Comunali 2017. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, le seguenti nota stampa diffuse dalla coalizione elettorale a sostegno del candidato sindaco Franco Palumbo, a firma dell'arch. Lucido Di Gregorio (nella foto) e dell'arch. Alberto Cuomo.

"Caro Franco Palumbo, Cari concittadini e stimati colleghi, con ampio margine di certezza, ritengo che ormai siamo al delirio più assoluto. 

A conclusione di una campagna elettorale che ha assunto toni piuttosto discutibili e per molti versi assolutamente censurabili, abbiamo finalmente il piacere di ascoltare qualche proposta presentata direttamente dal candidato Italo Voza.
Non so se questo sia frutto di una precisa strategia, oppure avviene a conclusione di una attività di marketing politico che se confermata, sembra avere avuto dei costi piuttosto consistenti. Appare ormai evidente che per giorni ha lasciato parlare a turno i suoi “sacerdoti”, non tanto per avere qualche momento di gloria politica, quanto per difendere forse posizioni a rischio di rielezione o conferma di nuove poltrone, oppure per dovere, gratitudine o in segno di devozione.
Ecco, quindi, scendere dall’olimpo della pseudo politica locale, il Sindaco uscente, per informarci solo l’ultimo giorno della campagna elettorale della volontà di incaricare, PER UN CONTRIBUTO TECNICO VOLONTARIO, l’architetto Stefano Boeri per la stesura del nuovo PUC in caso di una sua rielezione.
Non si capisce se tale affermazione sia da imputare al riconoscimento di un fallimento amministrativo suo e della maggioranza che ha rappresentato, oppure del riconoscimento dell’incapacità dell’ufficio comunale di urbanistica e del suo dirigente, dal momento che questi ha pubblicamente dichiarato la volontà di non proporre un Piano Urbanistico perequativo.
Oppure, infine, di avere dovuto assolvere a qualche indicazione di segreteria del PD ad accettare il nome di un urbanista più che di fama mondiale di assoluto rigore di partito, in quanto già destinatario di incarichi nelle politiche amministrative locali.
Qualsiasi siano le motivazioni, è da ritenere comunque plausibile l’ammissione di un fallimento politico, dal momento che per cinque anni non è riuscito a presentare ai cittadini una qualunque proposta di pianificazione urbanistica. Non ha mai reso partecipe i cittadini delle scelte e dei programmi, nonostante in Consiglio Comunale abbia approvato gli Atti di Indirizzo propedeutici alla fase di pianificazione.
Come cittadino e libero professionista residente, rivendico la dignità professionale di tanti colleghi che si vedono ancora una volta mortificati nel ruolo professionale che gli compete e a cui viene negato non solo ogni opportunità di lavoro, quanto di partecipare al dibattito sulle direttrici di sviluppo urbano e territoriale di questo territorio.
E’ lo stesso Sindaco uscente che appena all’inizio del suo mandato, assunse come primo atto l’imposizione delle dimissioni della commissione locale sul paesaggio, composto da tecnici di riconosciuto valore e competenza professionale.
Spero che si affermi una svolta concreta e di grande valore per il cambiamento, affinché il destino urbanistico di Capaccio possa essere deciso dai cittadini che potranno essere finalmente partecipi dei processi reali di governo del territorio.
Altro che giù le mani dalla città e dal PUC!!!
Semmai dovrebbero essere proprio i rappresentanti della sua amministrazione a mettere le mani su altro, anziché tenerle su quel famoso cassetto, ormai custode di tanti segreti, di tanti vizi privati e poche pubbliche virtù.
Più volte è stato sollecitato un confronto con l’amministrazione uscente per discutere dei temi della pianificazione locale e del funzionamento dell’ufficio tecnico senza avere mai avuto un riscontro. Un Piano casa inattuato solo nel nostro comune e, per ultimo, la richiesta di un tavolo tecnico anche in occasione della recente campagna elettorale affinché si potesse discutere dei nuovi termini imposti dalla pianificazione urbanistica, delle soluzioni per l’area vincolata dalla Legge n. 220/1957, ad oggi ancora una volta senza alcun risultato.
Il candidato Italo Voza ha inteso annunciare il coinvolgimento di un urbanista esterno al solo scopo di affermare forse un’ultimo tentativo emozionale, come scoop dell’ultima ora.
Se questo è il destino a cui siamo chiamati come professionisti locali e come cittadini in attesa di risposte a bisogni pregressi, non credo che si possa attendere un roseo futuro.
Per questo, caro Franco riponiamo in te ogni speranza di riscatto, ogni desiderio di civile confronto affinché i cittadini possano essere i veri protagonisti della pianificazione del proprio territorio, con le mani libere e senza condizionamenti".

LETTERA APERTA DELL'ARCH. ALBERTO CUOMO

 

"Ancora una volta un sindaco, per il vero uscente, e neocandidato, a Capaccio, Italo Voza, ricorre al più vieto degli espedienti per tentare di convincere gli elettori a votarlo: gettare fumo negli occhi legando il proprio nome a quello di una presunta star dell’architettura. Naturalmente ciò che più sta a cuore ai cittadini, in ogni latitudine, e tanto più a Capaccio dove il turismo ha condotto in alto il valore dei suoli, è la possibilità di costruire. E cosa ti promette Italo Voza - si proprio lui che in 5 anni di sindacato , rimosso il progettista del Piano Comunale che lo aveva quasi concluso, non ha fatto niente in campo urbanistico - udite, udite, un nuovo Piano affidato a una star internazionale, nientemeno che Stefano Boeri l’architetto della speculazione edilizia nel quartiere Isola a Milano, definita eufemisticamente “bosco verticale”. Voza, che deve essere a digiuno di materia urbanistica, non sa che Boeri è noto in campo internazionale come progettista, non come pianificatore e che, in provincia di Salerno, in tale veste, si è già provato a Sarno redigendo il Puc della città. Ma, secondo quanto è ormai cronaca, l’esperimento finì a pesci in faccia con reciproche querele tra progettista e sindaco, mentre la città di Sarno è rimasta per 12 anni senza Piano sino all’approvazione, nel 2014, di un nuovo Puc, tolto a Boeri e affidato ad un meno immodesto ingegnere locale, ottenendo il plauso della comunità urbanistica italiana che non ha mai premiato Boeri. Come ormai è chiaro spesso i nomi altisonanti nascondono sovente carenze e comunque il ricorso a figure di grido da parte dei sindaci, nella pianificazione, fa da paravento ad una loro sostanziale inefficienza e ad una mancanza di idee. Già, perché i Piani urbanistici non possono non tenere conto delle esigenze dei cittadini e se essi si rappresentano in una amministrazione, in un sindaco, gli stessi Piani sono determinati da questi ottenendo solo la veste grafica e giuridica dal tecnico. Se quindi i sindaci non hanno idee, e Voza in campo urbanistico in 5 anni non ha mostrato di averne, i tecnici potranno fare ben poco, per cui, mettere avanti il nome di Boeri in campagna elettorale tende a fare un po’ di ammuina coprendo l’inefficienza passata in materia urbanistica. Che poi i cittadini, ingenui, credano a chi non ha fatto molto per pianificare Capaccio, e promette oggi mari e monti, finendo per votarlo, beh, non si lamentino poi che Boeri, a fronte di parcelle a molti zero, partorirà, se pure accadrà, il classico topolino…".



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