Sport
Gelbison-Messina vietata ai tifosi siciliani
Marco Rizzo
06 ottobre 2011 16:32
Eye
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D..come divieto. Quello imposto ai tifosi del Messina di recarsi, domenica, a Vallo della Lucania. Gara ad alto rischio, secondo il Casms, l’organismo che vigila, osserva e poi definisce quali partite presentano problematiche legate all’ordine pubblico. La Prefettura di Salerno ne ha accolto la nota, vietando ai supporters siciliani di superare lo Stretto e mettersi in viaggio verso il Cilento. E così, la parola D diviene anche danno, come quello per le casse di una società, la Gelbison, che puntava proprio sull’accesso dei peloritani e sul relativo incasso per concludere il cerchio su una giornata di sport da ricordare e vivere al “Morra”. Invece, a perdere è proprio quell’essenza tutta agonistica e non professionistica che dovrebbe rappresentare il punto cardine di una categoria dilettantistica. Trasferte che da allegre scampagnate e gite fuori porta divengono itinerari e viaggi da cerchiare con il bollino rosso. Oppure un rebus, come quello che circonda, a soli due o tre giorni dall’evento, la partita Progetto Sant’Elia-Salerno Calcio. Si gioca a Villasor sabato, no si gioca a Cagliari domenica. Poi spunta l’ipotesi Villacidro, tutta da definire. In tutto questo baillame i tifosi salernitani restano appesi ed in attesa di novità. Quasi sicuramente non potranno raggiungere la Sardegna. Ed allora la parola D diviene anche delusione, per come tutto questo sistema, apparentemente facile da condurre, viene invece portato avanti. Chiuse le porte del “Morra” ai tifosi del Messina, la Gelbison prosegue la consueta prevendita, riservata al pubblico di casa, dei biglietti per assistere all’attesissima partita che opporrà la squadra di Longo a quella di Bertoni. 10 euro per la tribuna (7 in prevendita), 5 euro (4 in prevendita) per la curva. Un settore resterà ovviamente vuoto e non sarà uno spettacolo degno di una sfida che, invece, sul campo potrebbe regalare emozioni. Le cerca il Messina, che deve recuperare punti e non può pensare ad altro che tornare nello Stretto con la vittoria. I siciliani si affidano ai calciatori di maggior talento. Squalificato Corona, il destino dei peloritani è tutto nei piedi di Ferraro e Cocuzza. Un potenziale importante per il Messina, che sinora si è espresso a singhiozzo, un po’ come la Gelbison di Emilio Longo. Buona personalità, con gli over che fanno la differenza, da Spicuzza tra i pali, alla coppia centrale in difesa Braca-Pascuccio che fornisce ampia solidità nel reparto arretrato e sino ad Amarante sulla mediana. Discreta anche l’applicazione a centrocampo di un under di qualità e quantità come Borsa, e di un Manzillo che proverà anche domenica a non far rimpiangere troppo l’assenza di un Pecora difficilmente sostituibile. Il vero difetto di questa Gelbison, e sembra strano, considerando l’offensività di uno schema come il 4-3-3, è nella scarsa incisività sotto porta. 4 gol in cinque partite. Tutte realizzate nella stessa gara, in rimonta, a Marsala, per i rossoblu, favoriti anche da due autoreti, che diedero il là alla doppietta del capitano Sica. Poi, in altre quattro apparizioni, il tabellino dei marcatori è rimasto in bianco.  La Gelbison produce, ma arriva ai sedici metri e si blocca. Senè, l’attaccante con maggior esperienza, non ha prodotto sinora ciò che si aspettavano da lui società e tifosi. Ed allora la partita di domenica diviene importante per i vallesi. Necessario sbloccarsi per guadagnare metri e punti.



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