SALERNO. La Regione Campania sulla sanità non si smentisce e mostra la estrema confusione con cui gestisce il settore, ma d’altra parte “chi fraveca e sfraveca, nun perde maje tiempo”. Con la deliberazione n. 501 del 24 settembre la regione indice un concorsone unico per operatori socio sanitari (OSS) e revoca tutte le procedure in atto e per le quali non sono state espletate alcuna prova. Che la Regione intenda far bandire un concorsone unico non fa altro che rispondere ad una segnalazione almeno quinquennale che la CISL FP ad ogni livello di rappresentanza – regionale e provinciale – suggerivano per evitare che ogni concorso bandito dalle aziende avesse tra i candidati le stesse migliaia di persone che inesorabilmente partecipavano ad ogni procedura indetta. Ma come si suole dire “meglio tardi che mai’” – dichiara il Segretario Provinciale della CISL FP di Salerno Alfonso Della Porta. Vi sono però alcuni aspetti che lasciano perplessi e che corre l’obbligo sottolineare per dimostrare la estrema approssimazione con cui la Regione interviene sulle materie concorsuali. Innanzitutto bisogna sottolineare che una azienda sanitaria prima di poter avviare un concorso deve inoltrare, per la pubblicazione, gli atti alla Regione e gli stessi devono essere vagliati e pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) per poi essere ulteriormente pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Durante l’iter la Regione avrebbe già nell’immediato porre il veto anche alla luce del fatto che con ogni probabilità il bando non prevedeva una potenziale riserva per i lavoratori a tempo determinato ovvero indeterminato con contratti atipici, atteso che la ASL Salerno non aveva operatori con i predetti requisiti. Solo con il senno di poi, ricordandosi che essa stessa aveva posto l’obbligo di utilizzo delle graduatorie valide su tutto il territorio regionale prima di bandire concorsi, si è resa conto che per tre anni – tempistica prevista per la validità delle graduatorie su tutto il territorio – la graduatoria dell’ASL Salerno sarebbe dovuta essere utilizzata in termini perentori ed esclusivi. Che tal aspetto è stato trascurato si può facilmente evincere che oggi in Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato analogo concorso per 30 posti di OSS dall’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento. Altro aspetto da chiarire è l’aver individuato 2 aziende capofila – ASL Napoli 1 Area 1 per competenza territoriale per Napoli e provincia tutta e ASL Salerno Area 2 per Avellino, Caserta Benevento e ovviamente per Salerno. Sovviene il dubbio interpretativo Napoli ai napoletani, Caserta ai casertani, Salerno ai salernitani e così via le cui scelte saranno poi fatte da ogni singolo vincitore? Speriamo che le indicazioni possano pervenire ed essere esplicitate nel bando, poiché allo stato è diffusa molta incertezza sull’argomento. Unica cosa certa è che le quote pagate da coloro che hanno fatto la domanda potrebbero andare perdute atteso che il bando escludeva per i candidati qualsiasi pretesa o diritto. Altra questione da chiarire è se la fattispecie, a partire dalle motivazioni che ne hanno determinata la scelta, non possa riguardare analoghe procedure messe in campo, poiché in assenza di determinazioni chiare a riguardo si assiste ad una asimmetria applicativa illogica, incoerente e incomprensibile. Purtroppo al peggio non c’è mai fine – conclude Alfonso Della Porta. Infatti nonostante la attuale situazione all’ASL Salerno, l’ente non scorre una sua graduatoria a tempo determinato per sopperire alle carenze d’organico mantenendo reparti sottorganico e impossibilitati a garantire le prestazioni socio assistenziali sulle 24 ore nei reparti di degenza e cura.
Su tale aspetto abbiamo fatta esplicita richiesta. Il perdurare di tale grave disattenzione ci costringerà ad avviare lo stato di agitazione.