CAPACCIO PAESTUM. Arrivano le reazioni politiche sull'arresto del sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri.
"Piena solidarietà e vicinanza all'amico Franco Alfieri ed alla sua famiglia. Sicuri della sua estraneità ai fatti contestati, siamo certi che presto sarà chiarita la sua posizione, permettendogli di tornare a svolgere, con la competenza e capacità riconosciuta dall'intero territorio, il suo ruolo". A dichiararlo, in una nota, è il sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi.
“Con l’arresto di Franco Alfieri la Provincia di Salerno si libera da una vera e propria cappa del sistema del Pd deluchiano”. Questa la prima reazione di Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, al terremoto giudiziario che ha scosso l’Ente di Palazzo Sant’Agostino. Il presidente Alfieri, infatti, è tra i sei destinatari di misure cautelari eseguite dalla Guardia di Finanza. L’inchiesta della Procura di Salerno riguarda la gestione degli appalti per la pubblica illuminazione a Capaccio Paestum, dove lo stesso Alfieri è sindaco. “Le ipotesi di reato sono serie, tra cui turbata libertà degli incanti e corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio – fa notare Tommasetti – Stando alle notizie emerse nelle ultime ore il quadro è molto grave. Ma come al solito non è mia intenzione soffermarmi sul dato giudiziario: è giusto che la Procura faccia il suo lavoro e che gli indagati abbiano la possibilità di difendersi. Mi preme invece sottolineare la rilevanza politica dell’operazione, a partire dal personaggio Alfieri e dal suo ruolo nel sistema del Pd deluchiano che da anni tiene sotto scacco Regione e Provincia”. Il consigliere regionale ricorda le tante battaglie condotte in questi anni: “Mi sono sempre battuto contro De Luca e il modello di gestione del potere delle “fritture di pesce” che Alfieri rappresenta e ha rappresentato, da presidente della Provincia e sindaco itinerante di tre Comuni (Torchiara, Agropoli e ora Capaccio Paestum). Dispiace che si getti un’ombra inquietante che deturpa l’immagine non solo del Cilento, dove Alfieri ha costruito il proprio bacino elettorale, ma di tutto il territorio salernitano. Una politica basata sul controllo che ha mortificato gli interessi e le intelligenze dei cittadini, con disastri in ogni settore dalla sanità all’ambiente, in favore di una continua ricerca del consenso”. A prescindere dall’esito dell’inchiesta, Tommasetti confida in una svolta: “Mi auguro si faccia chiarezza sulle accuse mosse, d’altra parte spero sia solo il primo passo per rompere le catene che da tempo opprimono la nostra provincia. L’ho denunciato più volte: c’è bisogno di voltare pagina”.
“L'inchiesta della Procura di Salerno che ha portato all'arresto del presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, contiene ipotesi gravi sulle quali spetta alla magistratura fare piena luce. Forza Italia è e resterà sempre un movimento garantista, tuttavia si pone un tema politico di governo delle istituzioni nel nostro territorio. Alfieri, fedelissimo del presidente Vincenzo De Luca, è stato protagonista di una triste stagione fondata sul familismo e sul mero clientelismo ed a più riprese indicato come esempio da seguire dallo stesso governatore della regione Campania. Il sistema deluchiano di gestione della cosa pubblica si conferma un paradigma della mala politica di sinistra, un vulnus che per decenni ha afflitto ed emarginato cittadini, amministratori locali e imprese estranei alle logiche di potere e che non può continuare a danneggiare l'immagine e il tessuto economico-sociale del nostro territorio. Per questo come Forza Italia continueremo a lavorare, insieme agli alleati di centrodestra, per offrire un'alternativa forte e credibile in provincia di Salerno e in tutta la Campania. È il momento di riaffermare la centralità della buona politica". Lo scrive il deputato di Forza Italia e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante.
"Siamo e restiamo garantisti, lo abbiamo sempre dimostrato e continueremo a ribadirlo ma l’arresto del sindaco di Capaccio Paestum e presidente della provincia Franco Alfieri conferma quanto da noi sempre sostenuto: una cattiva gestione amministrativa del centrosinistra". Così l’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla camera dei deputati e membro della commissione antimafia in merito al terremoto giudiziario che ha scosso il Comune di Capaccio Paestum e la provincia di Salerno. "Umanamente, la misura restrittiva del carcere dispiace ma fa anche riflettere su quanto sia grave la vicenda, nonostante i tanti e vani tentativi di ridimensionare l’episodio. Auspichiamo che Alfieri possa fare presto un passo indietro, rassegnando le dimissioni per garantire un futuro sereno alla comunità di Capaccio Paestum". Per il deputato salernitano "sconcerta il silenzio del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha sempre considerato Alfieri un grande elettore e un suo fedelissimo e che lo porto alle cronache nazionali con la logica clientelare delle “fritture di alici” per raccogliere voti", ha aggiunto infine l’onorevole Bicchielli.
"Non gioisco. Non sono quel tipo di persona che vive esultando per i problemi personali altrui. Auguro all’uomo Franco Alfieri di potersi difendere dalle accuse e di recuperare al più presto la sua libertà personale e di poter tornare a stare con i suoi cari. Quel che mi interessa, da cittadino impegnato, è la sorte della mia città, sempre più critica. Essendo ora il Sindaco in condizioni di impedimento, causa la detenzione carceraria, scatta quanto previsto dal TUEL in questi casi. L’arrivo del Commissario, ovvero lo scioglimento degli organi comunali da parte del prefetto, considerate anche le condizioni di predissesto finanziario dell’Ente sottoposto a procedura di art. 243 bis, ritengo sia la via maestra per ridare credibilità e giovamento a Capaccio Paestum. Non meno di un anno per poter normalizzare una città ora fortemente scossa e che da qualche tempo ha perso la bussola. Se poi si vorrà invece perseguire la strada della provvisorietà, la carica di facente funzioni passa alla vice sindaco fino alla prima finestra utile per le nuove elezioni, ovvero primavera 2025. In ogni caso, la notizia certa è che si dovrà tornare alle urne nel 2025, dopo appena un anno. Il momento è davvero difficile. Non dirò di aver detto che vi avevo avvisato nella scorsa campagna elettorale. Dai palchi siamo stati chiari. Ma ormai è il passato. Ora, bisogna guardare avanti. Mi auguro che tanti nuovi cittadini possano affacciarsi alla politica e partecipare, proporsi per dare un contributo fattivo. Oggi si chiude un’epoca, derubrichiamo il fallimento morale ed economico dell’ente. Indubbiamente, Capaccio Paestum ne esce con le ossa rotte, ma credo che la comunità abbia le risorse per rialzarsi". Questa la dichiarazione di Carmine Caramante, già consigliere comunale di Capaccio Paestum e competitor di Alfieri alle scorse elezioni di giugno.
“7 anni fa. Sentite cosa cantavo all’esponente PD arrestato oggi. Resto un garantista convinto, ma l'arresto di un pilastro della politica del Presidente Vincenzo De Luca con accuse molto gravi ed un quadro delle indagini serio e preciso, mi fa tornare in mente questa mia critica satirica. Per intenderci, Alfieri era quello al quale De Luca disse ‘fai fritture per il popolo che così ci votano’ o qualcosa del genere. Una pubblica esortazione al clientelismo. E se Alfieri non si fosse limitato a calamari e gamberi ? Sarò stonato, ma la musica era quella giusta. Politica e malaffare: sono loro quelli fuori tempo. Vergogna!”, lo scrive su Facebook il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, pubblicando il video del 2016, quando, in diretta televisiva su La7, collegato da Agropoli, cantò un messaggio per il governatore De Luca, dal titolo ‘Meravigliosa frittura’.
“La nostra posizione in merito all’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri è ferma e inequivocabile. Da sempre combattiamo il sistema clientelare e familistico che Alfieri, uomo di fiducia del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha consolidato nel nostro territorio, soffocando la libertà democratica e avvelenando le istituzioni. Come Movimento, ribadiamo che l'onorabilità e l'integrità delle istituzioni sono al primo posto nei nostri principi. Per questo motivo, già in passato ho denunciato alla Procura della Repubblica, insieme ad alcuni membri della Commissione Antimafia, il "carosello delle ambulanze", un esempio emblematico di come la gestione della cosa pubblica sia stata trasformata in un sistema di favoritismi e clientele. La magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia, saprà fare chiarezza e dare risposte autorevoli alle legittime richieste della nostra comunità. L'inchiesta in corso, di così vaste proporzioni, ci pone davanti a una seria riflessione sulla trasparenza e la corretta gestione delle istituzioni. Le ipotesi gravissime che emergono da questa indagine dovranno ora essere pienamente approfondite dagli organi competenti”. A denunciarlo è la Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Virginia Villani. “Franco Alfieri, da sempre sostenuto e indicato come modello dal presidente De Luca, è stato il protagonista di una stagione politica segnata dal familismo e dal clientelismo più sfacciato. Fiduciosi nel lavoro della magistratura, continueremo a vigilare affinché la verità emerga e vengano restituiti ai cittadini i loro diritti democratici, liberi da qualunque forma di condizionamento e oppressione”, conclude Villani.
"Quanto ha fatto emergere la magistratura salernitana ci lascia perplessi ma allo stesso tempo ci rende consapevoli che alcuni degli uomini di De Luca siano caratterizzati da un aspetto di illegalità diffusa. Dapprima Cariello, poi a seguire Savastano, Oddati, Coscioni e ora il Presidente della Provincia di Salerno. Il grado di corruzione appare, almeno da quanto emerge dalla lettura della rassegna stampa odierna, elevato ed imbarazzante rendendo, di fatto, le funzioni pubbliche una sorta di trampolino di lancio per affari di famiglia, a discapito dei liberi cittadini. Il quadro è inquietante e merita un minimo di approfondimento politico. Franco Alfieri dovrebbe dimettersi senza indugio dalle funzioni ricoperte, lasciando che la parola torni ai cittadini e consentendo di difendersi da uomo libero nelle aule giudiziarie. Mantenere la poltrona è uno sfregio alla democrazia. E il suo braccio destra nella Piana del Sele, la fidata consigliera Provinciale delegata alle politiche sociali, Filomena Rosamilia, molto attenta alle vicende giudiziarie in particolare nelle ultime settimane, cosa pensa al riguardo? Sappiamo che manterrà una linea di coerenza: non ha chiesto le dimissioni all’allora sindaco Cariello che giaceva agli arresti domiciliari accusato di corruzione, figuriamoci se le chiederà adesso al proprio Presidente Alfieri in carcere da ieri per vari reati, tra cui corruzione. Esprimerà solidarietà o resterà in silenzio? Siamo in attesa che batta un colpo, visto che negli ultimi anni, con tanto di fascia blu a seguito, ha rappresentato in modo inequivocabile la struttura partitica del Partito Democratico ad Eboli ed è stata il braccio destro di Alfieri nella Piana del Sele. Esprimiamo, infine, solidarietà e vicinanza ai nostri iscritti del gruppo FDI di Capaccio-Paestum, da sempre sensibili sulle malefatte dell’amministrazione Alfieri e considerati dei “visionari” solo perché raccontavano scomode verità alla cittadinanza. Fratelli di Italia di Eboli è pronta a qualsiasi scenario, al fianco dei propri parlamentari, con l’auspicio che questo indecoroso spettacolo termini presto con dovute dimissioni di chi ricopre ruoli pubblici per ridare dignità alla Provincia di Salerno e alla città di Capaccio-Paestum". A scriverlo, in una nota stampa, è il coordinatore di Fratelli d'Italia per la Piana del Sele, Damiano Cardiello.
L'arresto di Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, ha scosso profondamente l'opinione pubblica e l'intera classe politica provinciale, aprendo un dibattito sulla trasparenza e la legalità delle istituzioni nel Salernitano. La vicenda, che vede Alfieri coinvolto in gravi accuse legate a presunti sistemi clientelari e familistici, richiede un intervento deciso per fare piena chiarezza e garantire il ripristino della fiducia nelle istituzioni. A prendere posizione su questo episodio è Mario Polichetti, componente del direttivo nazionale dell'Udc, che lancia un appello per una seria verifica delle dinamiche politiche e amministrative nella provincia di Salerno. “L’arresto di Alfieri è un segnale che non possiamo ignorare. Si tratta di un evento allarmante che deve farci riflettere sulle modalità con cui la politica viene esercitata in alcune aree del nostro territorio”, dichiara Polichetti. “Questa vicenda getta un’ombra pesante su tutto un sistema di gestione che, a quanto sembra, si fonda su favoritismi, relazioni clientelari e un uso distorto del potere. È essenziale che si faccia luce su questi fatti e che si proceda con un’indagine approfondita che coinvolga tutti i soggetti responsabili, per restituire trasparenza e dignità alle nostre istituzioni”. Il componente del direttivo nazionale dell'Udc sottolinea come la politica debba essere al servizio dei cittadini, non di interessi personali o di reti di potere che ne inquinano i principi fondanti. “Non possiamo più tollerare che un sistema come quello descritto nelle inchieste giudiziarie, se confermato, continui a prosperare a scapito del bene pubblico. È fondamentale che la magistratura proceda con rapidità ed efficienza, ma anche che la politica locale prenda le distanze da certe pratiche ormai inaccettabili, che rischiano di compromettere la democrazia stessa”, continua Polichetti. “Questo arresto deve rappresentare un punto di svolta. Le istituzioni devono tornare ad essere luoghi di servizio per la collettività, e non strumenti per consolidare poteri personali o familiari. I cittadini di Salerno e della Campania meritano istituzioni pulite, trasparenti e libere da ogni forma di condizionamento. È nostro dovere, come rappresentanti della politica, vigilare affinché questo accada”, conclude Polichetti, ribadendo la necessità di un rinnovamento profondo nelle dinamiche politiche della provincia di Salerno. "Invito tutta la classe politica a fare un esame di coscienza e a lavorare per un futuro in cui la gestione della cosa pubblica sia improntata su valori di legalità, meritocrazia e rispetto delle regole democratiche, al fine di ristabilire la fiducia tra istituzioni e cittadini, che in questi ultimi anni è stata duramente compromessa".