Cronaca
IN PRIMO GRADO
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Capaccio Paestum, calunniò imprenditore: condanna per il maggiore Rinaldi
Alfonso Stile
04 ottobre 2024 10:29
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CAPACCIO PAESTUM. Calunniò un imprenditore: condanna in primo grado per il magg. Antonio Rinaldi, comandante della Polizia Municipale di Agropoli e funzionario apicale dell’Area Tributi del Comune di Capaccio Paestum. Il giudice Viviana Centola della prima sezione penale del Tribunale di Salerno ha comminato una pena a 2 anni di reclusione, con la sospensione condizionale, oltre al pagamento delle spese processuali ed il risarcimento dei danni alla parte civile da liquidarsi in separata sede.

Il pm inquirente aveva chiesto 1 anno e 4 mesi. Si tratta di un processo che risale ad 8 anni e 6 mesi fa circa, come spiega Rinaldi, difeso dall’avv. Michele Sarno: “Parliamo di marzo 2016, avrei potuto quindi puntare alla prescrizione per tale tipologia di reato, invece ho scelto di andare avanti per amore della verità; rispetto dunque la sentenza, di cui leggeremo le motivazioni, ma preannuncio ricorso in Appello”.

LA VICENDA - I fatti contestati riguardano l’imprenditore capaccese Alberico Cafasso, difeso dall’avv. Michele Avallone, il quale denunciò ai carabinieri di aver ricevuto da Rinaldi, dopo un controllo nella sua azienda, una richiesta di danaro per “chiudere un occhio”, alla quale si oppose subendo poi, a suo dire, pedinamenti e velate minacce da agenti della Municipale e della Forestale. Vicenda mai riscontrata per la quale Rinaldi fu assolto con formula piena nel processo principale, così come in tutti gli altri procedimenti dell’epoca, querelando così Cafasso per calunnia affermando che dichiarò il falso, venendo però controquerelato d’ufficio, a sua volta, per lo stesso reato.

Per i medesimi fatti, per la quale all’epoca era coimputata, l’ex sovrintendente della Forestale, Marta Santoro, fu invece assolta per non aver commesso il fatto. Di contro Cafasso, per gli abusi edilizi e la violazione di sigilli riscontrati nella sua azienda, ha ricevuto una condanna a 6 mesi passata in giudicato con l’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi: su disposizione dell’Ufficio esecuzioni penali, con apposita determina il Comune di Capaccio Paestum, nel 2022, ha stanziato circa 20mila euro per la demolizione del capannone abusivo, in danno del proprietario.



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