Cronaca
INDAGINE DELLA PROCURA
INDAGINE DELLA PROCURA
Pompei, sequestrati chioschi e gazebo abusivi davanti agli scavi: 63 indagati
Alfonso Stile
08 ottobre 2024 09:34
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POMPEI. Maxi sequestro di chioschi, gazebo e bancarelle abusivi accanto ai due ingressi principali del Parco Archeologico di Pompei. Sigilli a 43 strutture, 63 gli indagati. Erano lì da anni e nessuno è mai intervenuto per verificare licenza ed autorizzazioni, la maggior parte delle quali scadute e in alcuni casi mai conseguite, nonostante fossero ubicate in piena area patrimonio Unesco.

Il blitz dei carabinieri di Torre Annunziata, su disposizione del gip Emanuela Cozzitorto del locale Tribunale, è scattato nell’area tra piazza Esedra, piazza Anfiteatro, piazza Immacolata e via Roma, fino all’area pedonale a ridosso del Santuario. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica torrese, ha scoperto una perdurante occupazione di suolo abusiva a due passi dal luogo simbolo, nel mondo, di una città che aspira a diventare capitale della Cultura. In sostanza, quella che turisti e visitatori vivevano come un caotico mercatino di souvenir, chincaglierie e oasi di ristoro, secondo gli inquirenti è un vero e proprio suk abusivo, allestito in assenza di regolari permessi temporanei e in zona vincolata. 

Le indagini hanno raccolto decine di denunce, alcune risalenti al 2007 ed approfondite nel 2020 grazie ad un’accurata mappatura eseguita da un consulente della Procura oplontina: incrociando i dati in possesso del Comune con i riscontri tecnici sul posto, sono venute fuori irregolarità e violazioni abnormi. 

Dopo i sequestri scattati nella giornata di ieri, si procederà con lo sgombero totale dell’area e, successivamente, con gli abbattimenti. Nei mesi scorsi, furono demoliti un ristorante operante all’interno del perimetro degli scavi, una villetta con vista su Villa dei Misteri e cunicoli scavati dai tombaroli. 



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