EBOLI. Nessun danno erariale per la gestione della Casa del Pellegrino di Eboli. La Corte dei Conti ha confermato, anche in Appello, la sentenza di assoluzione del luglio 2022, rigettando il ricorso proposto dalla Procura Regionale, che imputava all’ex sindaco Massimo Cariello e 21 amministratori dell’epoca un danno erariale di 1.713.700 euro, chiedendo la condanna degli stessi al risarcimento per improprio utilizzo dell’immobile pubblico, il centro polivalente “SS. Cosma e Damiano”, che sostanzialmente venne adibito ad attività di riabilitazione fisica da parte della cooperativa ISES anziché destinato ad erogare servizi di accoglienza ed assistenza in favore di persone svantaggiate.
Sulla scorta di una relazione dell'Anac, ottenuta su istanza del parroco che denunciò la vicenda, don Vincenzo Caponigro, la Procura campana della Corte dei Conti, a seguito di specifica indagine condotta dai finanzieri del Gruppo di Eboli, notificò 22 inviti a dedurre contestando l'ingente danno erariale, cagionato dalla revoca del finanziamento di pari importo, da parte della Regione Campania, di cui ben 856.850 euro a carico di Cariello e 40.802 euro ciascuno per tutti gli altri componenti dell'allora Amministrazione civica coinvolti.
Oltre a Cariello e il suo ex vice, Cosimo Pio Di Benedetto, i magistrati contabili citarono anche Fausto Vecchio, Vito De Caro, Ennio Ginetti, Angela Lamonica, Matilde Saja, Maria Sueva Manzione, Lazzaro Lenza, Gianmaria Sgritta, Luigi Guarracino, Santo Venerando Fido, Mario Domini, Filomena Rosamilia, Emilio Masala, Giancarlo Presutto, Giuseppe Piegari, Vincenzo Marchesano, Rosa Altieri, Pierluigi Merola, Giuseppe La Brocca, Vittorio Bonavoglia, tutti sollevati dunque da qualsiasi responsabilità.