CAPACCIO PAESTUM. Dieci milioni di euro dal Ministero dell’Agricoltura per la delocalizzazione del Mercato Ortofrutticolo dal centro urbano alla Sabatella: il Comune di Capaccio Paestum ha ricevuto, da Roma, il decreto che sancisce, in via definitiva, l’ammissione al maxi finanziamento per realizzare l’importante progetto. L’opera s’inquadra nelle misure previste dal PNRR a sostegno degli investimenti per lo sviluppo della logistica agroalimentare e lo sviluppo dei mercati di settore all’aperto. Ad annunciarlo è stato ieri sera, nel corso del Consiglio comunale, l'assessore a Demanio, Finanza di Progetto e Governo del Territorio, Antonio Di Filippo.
Un finanziamento che l’Amministrazione comunale capaccese aveva ‘recuperato’, a fine agosto del 2023, grazie alla sentenza con la quale il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell’ente civico per rientrare tra i beneficiari dei fondi, dopo aver protocollato la domanda 2 minuti dopo la tassativa scadenza imposta dal dicastero, che l’aveva così respinta. Ma quel giorno, in municipio, vi furono seri problemi di connessione ad Internet, adeguatamente comprovati.
Dopo la prima bocciatura dell’istanza comunicata da Invitalia, con successivo preavviso di diniego del Ministero dell’Agricoltura datato 22 dicembre, l'ente comunale rappresentò che si erano registrati improvvisi ed imprevedibili problemi di collegamento alla rete. La stazione appaltante non volle sentire ragioni, inducendo così l'Amministrazione Alfieri a presentare ricorso al Tar, che con apposita sentenza lo ha accolto, riconoscendo al Comune di Capaccio Paestum di aver sufficientemente documentato di essersi “tempestivamente attivato per il ripristino del guasto e che le modalità di perfezionamento della domanda richiedevano un significativo tempo di connessione, in ragione sia del numero di allegati da caricare singolarmente che delle relative dimensioni informatiche”.
A soccombere, oltre al dicastero dell’Agricoltura, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Invitalia ed i Comuni di Pozzuoli e Salerno, che si erano costituiti in giudizio.