NAPOLI. Suicidio Napoli e lacrime conseguenti. Avanti di 8 punti a 48” dalla fine si fa mangiare viva da Venezia, senza l’ex Ennis, che addirittura vince 81 a 80 senza neanche l’overtime e  con una rimonta culminata con la tripla di Mc Gruder arrivata dopo 3 precedenti tentativi falliti con il libero aggiuntivo. Ed il bello è che Napoli ha avuto anche la possibilità di pareggiare per un fallo di Parks su Dreznjak a gioco fermo e con 8 decimi da giocare ma il croato sbaglia il libero e fa piangere gli azzurri. Erick Green (15 punti in 25’), all’esordio con i campani, era avvilito a fine gara. Dispiaciuto anche l’altro acquisto di Napoli Bentil che ha prodotto un contributo importante (18 punti). Piombano invece tante perplessità sulla conduzione di Igor Milicic che infila la sua sesta sconfitta: “Per 38’ minuti siamo stati la squadra migliore in campo poi abbiamo avuto paura di vincere - ha spiegato il tecnico croato -. E’ qualcosa di molto duro da sopportare per me ed i miei giocatori”. Diversi rimbrotti dalle tribune sono stati diretti a lui per non aver istruito i suoi sulla possibilità di commettere un fallo negli ultimi 30” quando Venezia era sotto di 3 punti ed è riuscita ad innescare 4 triple: “Una cosa è dire di fare una cosa, un’altra cosa è riuscire a farla”, ha chiosato Milicic. Un autentico peccato perché gli azzurri, ancora senza Pangos infortunato, hanno giocato una gara solida spinti dalle due new entry e con un De Nicolao che ha fatto sempre le cose giuste e si conferma mister “utilità”. Ci si aspetta ancora di piuù da Manning mentre Totè gioca la sua peggior gara: solo 2 punti con l’uscita per 5 falli a 4’ dalla fine. C’è una bocciatura in tutto questo disagio ed è quella di Kaspar Treier che non ha messo piede in campo e va verso l’esclusione per questioni tecniche. Napoli, ultima da sola in classifica a 0 punti, però deve subito ricaricarsi. All’orizzonte la sfida contro Trapani in Sicilia. Di fronte un’altra squadra top, anche se matricola. In qualche modo bisogna avviare lo score. Un successo, il primo successo, orienterebbe probabilmente anche un sollevamento degli umori e di una lucidità che latita da inizio stagione tra campo e scrivanie.