SAN SEBASTIANO AL VESUVIO. E’ stato convalidato il fermo del 17enne che, venerdì sera, a San Sebastiano al Vesuvio, ha ucciso il 19enne Santo Romano con un colpo di pistola al petto. Il 17enne, che ha confessato di aver sparato a Romano, torna, dunque, nel carcere minorile di Nisida. Per il giudice, il giovane 17enne è ritenuto altamente pericoloso e inoltre ci sarebbe il pericolo di fuga. Nelle prossime ore, al termine dell’esame autoptico, la salma di Santo Romano sarà restituita ai familiari per i funerali. Intanto, prosegue la mobilitazione di associazioni, sindacati e altre realtà impegnate nel sociale che scenderanno in piazza sabato mattina, a Napoli, in piazza Cavour, dalle ore 10. 75 sigle hanno aderito finora all'assemblea pubblica promossa da Libera Campania, in collaborazione con l'Arcidiocesi di Napoli. Gli omicidi di Santo ed Emanuele, ucciso in una sparatoria a Napoli lo scorso 23 ottobre, spiegano i promotori della mobilitazione, sono "ferite che colpiscono e interrogano Napoli". "Pistole, esplosivi, armi di medio e piccolo taglio circolano tra le strade, le piazze, i vicoli e le scuole della nostra Napoli e feriscono, ammazzano, provocando dolore e morte. Armi e droghe, troppo facili da acquistare e che finiscono nelle mani di giovani, adolescenti, bambini. Armi che vengono utilizzate senza controllo di giorno come di notte, quando gran parte della città spesso è lasciata in balia di bande e criminalità". L'obiettivo della mobilitazione è di "liberare Napoli dall'uso e dalla cultura delle armi".