CAPACCIO PAESTUM. Alienazione, valorizzazione ed assegnazione dei beni ex Ersac di proprietà comunale a Borgo Gromola, Via Fornilli e Viale degli Ulivi a Spinazzo. Dopo la sentenza dei giudici della terza Sezione del Tar di Salerno, che hanno accolto il ricorso presentato da due inquilini, madre e figlio, che per anni hanno occupato due appartamenti messi poi a bando dal Comune di Capaccio Paestum ed assegnati ad una società privata locale, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall'avv. Antonio Di Filippo, assessore comunale al Demanio:
“Ribadisco, ancora una volta, che la procedura era finalizzata a consentire l’acquisto degli immobili da parte degli inquilini che già vi abitavano da anni, tant’è vero che su 11 unità residenziali abitative messe a bando, ben 9 sono state assegnate agli stessi occupanti: le altre due erano quelle occupate dai ricorrenti, che però non esercitarono il diritto di prelazione pur avendone facoltà. Al riguardo si evidenza che, con la sentenza di ieri, il Tar ha annullato gli atti impugnati relativi all’aggiudicazione dei soli lotti oggetto di controversia: ne deriva che le altre aggiudicazioni, cui sono conseguiti atti di vendita notarili, sono intangibili e quindi non vi saranno aggravi sul bilancio dell’ente civico. Stigmatizzo, inoltre, le dichiarazioni rese dai colleghi e legali difensori dei due inquilini, nella parte in cui travalicano la vicenda strettamente giudiziaria tentando di accendere una polemica di carattere prettamente politico e di opposizione all’attuale Amministrazione”.