NAPOLI. Giorgio Valli deve giustamente onorare il suo impegno ma chi lo ascolta rischia di sorbirsi settimanalmente la solita manfrina: “Noi siamo i primi a credere alla salvezza. Ho l’idea, da quello che ho visto in allenamento ed in questa partita, che possiamo cambiare il cammino della squadra. Credo che il lavoro paghi…”. Tutto legittimo, giustificabile per il suo punto di vista ma la verita sullo stato dei fatti in cui versa la Napoli dei canestri dopo la decima sconfitta di fila contro Reggio Emilia (76-84) sta totalmente da un’altra parte. La squadra non è competitiva. E’ vulnerabile sotto i tabelloni dove sistematicamente soccombe subendo doppie e triple chances in quantità - oggi alla voce rimbalzi ha raccolto 15 carambole in meno degli emiliani - e conferma le sue disconnessioni prodotte da una chimica di gruppo sempre mancata ed innescata anche dalle cattive scelte fatte sul mercato. Dopo i tagli di Hall, Williams e Dreznjak anche Copeland e Manning si sono rivelati giocatori inaffidabili: oggi 5 punti in tandem con il primo che ha giocato 26’ e l’altro quasi 19. Bentil gioca una gara solida con una doppia doppia da 20 punti e 10 rimbalzi. Così come Treier rinvigorito dopo l’addio di Milicic: 19 punti con 5/9 dal campo. Sterile Totè che nel terzo periodo si è fatto male e non è rientrato più sul parquet ed anche Pangos stavolta poco autorevole. Reggio Emilia ha tenuto ferma la barra, dirigendosi verso la vittoria timonata da Winston e Barford. Robusta la gara del celebre “Manimal” Faried con 9 rimbalzi conquistati di cui 4 in attacco come 4 sono stati i suoi punti. A questo disastro Napoli ora come la mette nome? McDermott sembra che non arrivi più ed è ancora in Turchia con il Pinar. Erick Green dovrebbe rientrare nel giro di 7-10 giorni ma, per la situazione creatasi, occorrerebbero probabilmente un altro paio di giocatori come una combo ed un rimbalzista. Il presidente Grassi non esclude nuovi interventi sul mercato per provare la mission che oggi sembra davvero impossible. Napoli da qui fino alla fine del campionato non può sbagliare più di 9 gare su 20; in pratica deve viaggiare ad una vittoria ogni due incontri e non è una cosa semplicissima. Urge un cambio di passo che può arrivare solo con dei nuovi giocatori. Con questi chiari di luna però quali top player – perché solo quelli servono - avranno voglia di abbracciarsi questa croce se non per stipendi che sono lontani dalla vision del club napoletano?