EBOLI. "La recente (venerdì 6/12) aggressione di una dottoressa presso l’ospedale di Eboli rilancia la necessità di implementare la sicurezza nei presidi sanitari già discussa in un tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Salerno il 24 settembre scorso, dove la FP CGIL Salerno ha strutturato una serie di proposte che hanno avuto ampio eco sulla stampa, volte a realizzare un ambiente di lavoro più sicuro per il personale sanitario, migliorando al contempo la qualità del servizio offerto ai cittadini, focalizzate sulla prevenzione delle aggressioni in sanità, il miglioramento della comunicazione e la sensibilizzazione come deterrente alla cittadinanza, l’implementazione delle misure di sicurezza e il reclutamento del personale per migliorare tutta la filiera" dichiarano Antonio Capezzuto e Massimiliano Voza, Segretario Generale e Coordinatore Dirigenza Medica FP CGIL Salerno.
"Rispetto alle misure di Sicurezza, sicuramente carenti presso l’ospedale di Eboli, abbiamo proposto di stabilire protocolli operativi con le forze di pubblica sicurezza per garantire una presenza costante nei presidi sanitari più a rischio di aggressioni, e laddove non si possa garantire la presenza in loco, stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire il loro tempestivo intervento. Inoltre, abbiamo proposto di implementare i Sistemi di Videosorveglianza nelle sale d’attesa e nei corridoi, e rafforzare la presenza di guardie giurate per un primo approccio d’intervento in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Del resto, in una nota indirizzata al Direttore Generale dell’ASL Salerno ing Sosto e al Direttore Sanitario del DEA Eboli-Battipaglia dr Liguori, abbiamo evidenziato che nell’ambito dello stesso DEA, mentre nello stabilimento di Battipaglia vi è la presenza di un drappello della Polizia attivo nelle ore diurne, e due guardie giurate di stanza nel Pronto Soccorso, nello stabilimento di Eboli la vigilanza è garantita da una sola persona, peraltro, non presente nel Pronto Soccorso. Pertanto, abbiamo chiesto di implementare la vigilanza presso l’ospedale di Eboli, superando la disparità di organico tra i due presidi dello stesso DEA, cambiando le regole di ingaggio in maniera che possa essere presente la vigilanza nel Pronto Soccorso h 24 e, al contempo, possa intervenire nei reparti quando necessario - rilanciano i due sindacalisti -. Fermo restando che per evitare il conflitto tra utenti e operatori serve ridurre il comprensibile livello di esasperazione del personale sanitario e dell’utenza, serve investire sulla sanità con risorse adeguate e strumenti utili a potenziare la capacità di risposta del Servizio Sanitario Nazionale".