Cronaca
I FUNERALI DI SILVIA
I FUNERALI DI SILVIA
Castellabate, omicidio Nowak: l'udienza di convalida del compagno e i dubbi sul movente
Antonio Vuolo
17 dicembre 2024 10:15
Eye
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CASTELLABATE. Si terrà nella giornata di giovedì l’udienza per la convalida del fermo di Kai Dausel, il 62enne accusato dell’omicidio di Silvia Nowak, la 53enne compagna rinvenuta semi-carbonizzata nel bosco confinante con la loro villetta di Ogliastro Marina lo scorso 18 ottobre. L’uomo deve difendersi dalle terribili accuse di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Secondo la Procura di Vallo della Lucania, che ha diretto le indagini, il compagno avrebbe ucciso Silvia con un corpo contundente e distrutto parzialmente con il fuoco il corpo, prima di simulare l’allontanamento volontario. 

 

LA DINAMICA DEI FATTI 

Tutto sarebbe avvenuto nel giorno della sparizione, il 15 ottobre, tra le 16 e le 17.30 circa quando si vede Kai uscire con il motorino per chiedere aiuto al vicino ristoratore. E in questo lasso temporale che l’uomo avrebbe raggiunto la compagna in pineta, passando dal cancello pedonale, e commesso l’omicidio, per poi bruciare il corpo per cancellare ogni traccia. Dallo stesso cancello, Kai, ripreso dalla telecamera di videosorveglianza, si vede solamente uscire dalla villetta, per ben due volte, in un breve lasso temporale, senza però mai rientrare. Secondo la tesi della Procura, l’uomo è rientrato nella proprietà dalla recinzione laterale e a suffragare questa ipotesi c’è la presenza di un traccia ematica della persona scomparsa su un paletto in legno. C’è, poi, anche un audio dove si sente chiaramente il dialogo tra la vittima, uscita in strada e con un guinzaglio e una ciotola, e il compagno che la risponde, come se i due avessero un “appuntamento” in pineta probabilmente per prendersi cura di un cane. 

 

I DUBBI SUL MOVENTE

Non è chiaro, tuttavia, il movente che potrebbe aver spinto l’uomo a uccidere la donna. Il procuratore capo facente funzioni, Antonio Cantarella, ha parlato di un “atto d’impeto” e ripotato le parole dello stesso 62enne, ossia che “non per forza deve esserci un movente per uccidere una persona”. Sta di fatto che tra i due i rapporti recentemente non erano più idilliaci e che dietro l’omicidio potrebbero nascondersi anche questioni di natura economica. In casa sono stati trovati 6mila euro in contanti, e non si troverebbero altri 30mila euro che erano nell’abitazione. 

 

LA DIFESA DEL LEGALE DI KAI

“Kai non aveva alcun motivo per uccidere Silvia, lui non è nell’asse ereditario e non avevano neanche più intimità di coppia - spiega l’avvocato Felice Carbone - Doppio nome? Lui ha due nomi e sui social ne usa uno solo. Accertamenti in corso, invece, il suo passato giudiziario che lo vedrebbe sospettato di un omicidio volontario avvenuto nel 1999 in Germania. 

I FUNERALI DI SILVIA

Intanto, lo scorso 30 novembre, in forma strettamente riservata, si sono tenuti a Napoli i funerali di Silvia Nowak. Era presente la sorella e i familiari più stretti, assente invece in quell’occasione il compagno La donna è stata sepolta nel capoluogo campano. 



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