CAPACCIO PAESTUM. “Non si può rimanere ad ascoltare quando vedi la stragrande maggioranza dei cittadini rivendicare un diritto sancito dalla Costituzione. Chi lamenta difficoltà in seguito agli aumenti delle tariffe per il trasporto scolastico, oltre che per la mensa, perpetrati dall’amministrazione locale, non fa altro che evidenziare un vero e proprio divieto ad esercitare il proprio Diritto costituzionale all’istruzione”.
È questo il messaggio tuonato dal Movimento Disabilità di Capaccio Paestum, Movimento libero di idee per la coesione sociale e la tutela del mondo della disabilità, a sostegno delle tantissime famiglie che lamentano la impossibilità di accedere al servizio di refezione e di trasporto scolastico a causa degli aumenti perpetrati dall’amministrazione comunale con l’adozione delle delibere di Giunta Comunale 566 e 567 del 19/12/2024.
“È un bel regalo di Natale da parte di chi dovrebbe garantire, in effetti, a tutti i residenti nel comune di Capaccio Paestum, quanto sancito da una Costituzione – evidenzia il Presidente del Movimento, Luigi Marino – quella italiana, che evidenzia che la garanzia del trasporto scolastico è uno dei prerequisiti essenziali per l’accesso al Diritto allo studio, un diritto altrimenti non perfettamente esigibile. Conoscendo bene la situazione economica di tante famiglie del nostro territorio, e spettando per legge ai Comuni di garantire il trasporto per tutti i gradi inferiori di istruzione, scuola Materna inclusa – prosegue la nota del Movimento Disabilità – una “buona” amministrazione avrebbe dovuto applicare alla lettera la Legge 118 del 1971, che parla espressamente di trasporto gratuito per la Scuola dell’obbligo, fino ai 16 anni, per un percorso di studi che deve durare almeno 10 anni. Nell’invitare i nostri amministratori a rivedere le proprie decisioni magari dopo aver letto la legge 118/71 ed il Decreto n.139 del 22 agosto 2007 – conclude il Dott. Marino – inviterei gli stessi amministratori a capire che se il Comune di Capaccio Paestum è al lastrico la colpa non è da addebitare ai capaccesi e che non dobbiamo farne pagare le conseguenze ai suoi scolari. I BAMBINI HANNO DIRITTO A STUDIARE… NON A PAGARE GLI SBAGLI ALTRUI".