GIFFONI VALLE PIANA. Sono stati condannati a 18 e 15 anni di reclusione, in primo grado Monica Milite e Massimiliano Palmieri, rispettivamente moglie e figlio, di Ciro Palmieri, il 43enne ucciso nel luglio del 2022 all’interno della propria abitazione, a Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. Il suo corpo venne fatto a pezzi e disperso in montagna, all’interno di sacchi neri, con poi la denuncia della scomparsa dalla parte della coniuge. Ieri pomeriggio la sentenza di primo grado emessa dalla Corte di assise di Salerno. La Procura aveva chiesto 25 anni per la Milite e 22 anni per il 18enne. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate, escludendo legittima difesa e provocazione. Nel passato familiare maltrattamenti erano stati denunciati dai familiari.
Madre e figlio, al culmine dell’ennesima lite familiare, alla presenza dell'altro figlio, che all’epoca dei fatti aveva appena 11 anni, (condannato a 16 anni), uccisero Ciro Palmieri con una serie di coltellate al torace, alla testa e alla schiena: per nascondere il delitto, mutilarono il cadavere gettandolo in un dirupo, a qualche chilometro di distanza dall’abitazione. Qualche giorno dopo, la donna denunciò la scomparsa del marito dopo aver simulato, in concorso con i figli, una conversazione WhatsApp sull'utenza in uso al Palmieri, dalla quale si evinceva un litigio della vittima con ignoti. Un racconto lacunoso che subito insospettì i carabinieri. In casa, infatti, furono trovate le immagini di videosorveglianza, in parte già sovrascritte, che permisero di scoprire l'atroce verità. Il corpo di Palmieri, che nella vita faceva il panettiere, fu poi rinvenuto il 19 agosto.