GELBISON, IL MOMENTO NO DELLA DIFESA: DA BUNKER A COLABRODO, DODICI GOL SUBITI IN SEI GIORNATE
C’era una volta la difesa meno battuta del girone. Storia di appena un mese fa. Poi, la Gelbison ha iniziato ad imbarcare troppi gol. Lista lunga e dettagliata, quella che ha visto Spicuzza dover raccogliere la sfera dal sacco per ben dodici volte nelle ultime sei gare. Una media di due reti subìte a partita, quando in sedici giornate i rossoblu di Alessandro Erra avevano collezionato soltanto dieci reti al passivo. Ora, qualcosa è cambiato. E’ soprattutto in trasferta che il grafico si è nettamente modificato per la quarta forza del raggruppamento. Per la prima volta, in soli 180 minuti, Ribera e Città di Messina sono riusciti a rifilare ben sei gol ai vallesi. Il quadro, lontano dal “Morra” si aggrava con il timbro di Mastrolilli del Paternò e i sigilli di Cosenza e Marasco al “Razza” di Vibo Valentia. Quella contro la Vibonese è stata la quarta sconfitta di fila in esterna. In evidenza c’è anche l’imbattibilità persa nel proprio stadio di Vallo della Lucania, dove Montalto e Palazzolo Acreide hanno colpito tre volte. Numeri questi che evidenziano il calo, che scoprono quei difetti evidenziati dai gol che scorrono nelle immagini. Eppure il rientro dopo la sosta, quando si andrà al “Giraud” di Torre Annunziata mette davanti ai rossoblu di Erra la possibilità di giocarsi un bellissimo derby play-off contro il Savoia. Un appuntamento che sa di storia e di grande opportunità di scrivere pagine ancora più esaltanti di quelle già scritte in un’annata comunque bella e positiva
AGROPOLI, DELLISANTI A ‘GALIETTA GOL’: “COSI’ CI SALVEREMO”
Una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e l’espressione anche di un buon gioco. Franco Dellisanti è soddisfatto non soltanto della vittoria di domenica contro il Ragusa. Tre punti importanti ai fini della classifica ma anche del morale di una squadra che nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con delle sconfitte immeritate contro le formazioni più forti del campionato, pur mettendo in pratica del bel calcio. E’ con questi segni positivi, evidenziati ieri sera dal tecnico dei biancazzurri durante la trasmissione “Galietta Gol”, che i delfini vivono la sosta e preparano il rush finale, quello che fino a maggio andrà a stabilire quale sarà il futuro dell’Agropoli. Squadra, società e tifosi sperano fuori dalla zona play-out. Sarà il manto erboso a stabilirlo ma intanto il vento è cambiato e arriva anche la bella notizia che riguarda Alex Capozzi, il portiere classe 1993 che dall’inizio del torneo si è impossessato della numero 1. Capozzi è stato richiesto dalle giovanili della Juve Stabia, per prendere parte all’interno della compagine stabiese al Torneo di Viareggio. Capozzi ha vissuto una stagione personale comunque buona, nonostante i vari problemi accusati dalla difesa agropolese nel corso dell’annata. Nessuna particolare imprecisione, con il giovane che si era già messo in mostra lo scorso anno tra le fila del Renato Curi Angolana, sempre in serie D. Nel frattempo continua la preparazione dell’Agropoli, con sedute quasi prettamente atletiche al “Guariglia”. Sabato, poi, il test amichevole alle ore 10.30 al “Pastena” contro la Battipagliese di Emilio Longo.
SERIE D GIRONE I, SI RIACCENDE SCONTRO AL VERTICE TRA ACR MESSINA E COSENZA
I risultati di domenica hanno riaperto la lotta per la promozione in Lega Pro. Questione di numeri. Il Cosenza di Gianluca Gagliardi ha accorciato le distanze dalla capolista Acr Messina. Merito, primario, dei silani che sono riusciti nell’opera di espugnare il “Nino Novara”, il campo in terra battuta della matricola Ribera. I calabresi riscoprono Manolo Mosciaro, con il bomber che a mercato chiuso si è ripresa la responsabilità di far volare il Cosenza, e che con la doppietta rifilata al team di Brucculeri continua a volare in vetta alla classifica cannonieri. Tre punti pesanti quelli ottenuti da Gagliardi che ha approfittato del mezzo passo falso della primatista, con il termine appena utilizzato che comunque non rende onore al coefficiente di difficoltà che bomber Corona e compagni hanno dovuto superare domenica scorsa. Al “Celeste”, davanti a 4000 spettatori, i peloritani di Gaetano Catalano sono riusciti a respingere gli attacchi dei cugini del Città di Messina di Pasquale Rando, collezionando un pareggio d’oro e che potrà risultare pesante quando a maggio si tirerà la riga su ciò che si è ottenuto. Lo 0-0 di tre giorni fa spezza l’impressionante serie di sei vittorie di fila intrapresa dall’Acr Messina proprio dopo la sconfitta nello scontro diretto di Cosenza del 9 dicembre scorso. Da quel momento la capolista ha iniziato a volare e conta di non fermarsi. Ma i silani hanno lanciato un messaggio chiaro: il Cosenza continuerà a lottare fino alla fine per ottenere la promozione.