NAPOLI. Non ci soprende oltremodo questo successo certamente straordinario del Napoli basket che abbatte a Fuorigrotta una delle prime della classe come Brescia per 90-85. La quinta vittoria nelle ultime 7 gare. E per diverse ragioni: Al timone di un equipaggio che rema ora più che mai nella stessa direzione c’è il nocchiero canadese Kevin Pangos - sul quale personalmente ci ho sempre creduto sfidando gli scettici - che dirige in modo sontuoso i suoi compagni (22 punti e la bellezza di 13 assist) sotto la supervisione di un tecnico serio e applicato come Giorgio Valli. E poi abbiamo apprezzato la tempestività degli armatori che sono le famiglie Grassi, Tavassi ed Amoroso intervenuti prontamente anche con l’ultimo colpo Egbunu per colmare quella falla a rimbalzo piuttosto chiara per una squadra che in avvio di stagione è stata assortita male come certificano gli 11 stop di fila. Ecco perché può succedere che l’ultima della classe si può presentare più preparata della prima, di quei lombardi del battipagliese Peppe Poeta che stanno sorprendendo tutti mettendo in campo una pallacanestro dinamica fatta di tante alternative e possibilità. Napoli però è stata più brava a restare concentrata sulla partita nonostante la lacuna ai liberi col 43% e qualche fischio arbitrale che non ci è sembrato ineccepibile: Della Valle gran tiratore non è esattamente un giocatore che resta insensibile a qualche difesa robusta ma corretta di De Nicolao così come un fallo chiamato a Pangos su Ivanovic che reclamerebbe una revisione. La gara è quindi viaggiata sul percorso dell’equilibrio fino a quando non è salito sulla tolda di comando proprio Kevin Pangos che negli ultimi 4’ ha orientato con la sua classe il risultato tenendo testa anche in difesa: il segnale chiaro del suo entusiasmo verso quest’esperienza ai piedi del Vesuvio. Prima infila la tripla dell’82-80 a 3’24”, poi fa l’assist per Totè (22 punti e 12 rimbalzi) al 38’ e infine completa la mandrakata col mancino aggirando Bilan e stupendolo con un lay up improvviso per il +4 a 80” dalla fine. Tre episodi che hanno permesso a Giorgio Valli di prendere lo scalpello e di incidere nella pietra uno storico successo perché questa Brescia non si batte solo con il talento ma occorrono cuore e attributi per spuntarla. Il tecnico emiliano non ha battuto ciglio neanche su quella palla dubbia ma poi consegnata a Brescia quando mancavano 66”. Ha chiesto ai suoi di restare concentrati e di non disperdere le energie in altri modi. Non ci dimentichiamo di segnalare anche Zubcic stavolta più maturo e meno contestatore: 13 punti e 6 rimbalzi sanciscono la nuova terapia varata dal croato. Prossima gara di Napoli sarà a Venezia contro la Reyer. La fama dei campani ormai è conclamata; quello che non è chiaro sono gli upgrade che questa squadra può mettere sul parquet da qui fino alla fine del campionato perché la sensazione è che gli azzurri, che sono già a buon punto, possano progredire ulteriormente.