ASCEA. “Mentre altrove, utilizzando proficuamente i fondi del PNRR, vengono edificati ed aperti nuovi e moderni edifici scolastici e realizzati interventi di riqualificazione delle vecchie strutture, demolite e ricostruite, per i piccoli cittadini di Ascea e per le loro famiglie aumentano i disagi, causati dall’incapacità di programmazione e di gestione dell’Amministrazione Comunale, rivelatasi inconcludente anche nel campo, delicato e fondamentale, della pubblica istruzione. Dopo il rinvio della partenza delle lezioni e le difficoltà logistiche provocate dalla ritardata dislocazione delle classi della scuola secondaria di I grado e della scuola dell’infanzia di Marina, rispettivamente, negli edifici comunali di Ascea Capoluogo e di piazza Europa, in seguito al tardivo inizio dei lavori di miglioramento ed efficientamento energetico della sede dell’Istituto Comprensivo “Parmenide”, è la volta della completa chiusura della scuola dell’infanzia di Baronia”. A dirlo è il gruppo consiliare “Ascea in testa”.
“La Giunta Comunale, con delibera n. 226 del 17 dicembre 2024, ne ha decretato improvvisamente l’inidoneità, dichiarando “off limits” il fabbricato affittato, in quanto, come evidenziato nell’atto, “presenta numerose criticità e seri problemi di infiltrazioni, segnalate anche dalla dirigenza scolastica”, “non risolvibili per problemi strutturali dell’immobile”. Su tale presupposto, ha disposto il trasferimento delle attività, concentrandole nell’affollato plesso affacciato sul lungomare, privando Baronia di un presidio educativo e socioculturale essenziale per la crescita della collettività. Occorre accertare perché è stato affittato un fabbricato sprovvisto dei requisiti strutturali e, allo stesso tempo, essere grati al Signore, al pensiero che i bambini sono stati esposti a rischi, essendo accolti in una costruzione qualificata anche “insalubre” nella relazione inviata il 9 dicembre 2024 dal Responsabile del Settore Lavori Pubblici alla Giunta Comunale. Da notizie apprese presso gli uffici competenti, sembra che anche lo stabile, locato sempre a Baronia, adibito a locale sezione della scuola primaria, sconti analoghe problematiche, essendo assoggettabile a chiusura” rincara la dose il gruppo.
“È facilmente intuibile che la brusca decisione sarebbe stata evitabile se l’Amministrazione Comunale avesse tempestivamente e diligentemente svolto le dovute verifiche prima dell’inizio dell’anno scolastico, programmando, con la cura e il tempo necessari, il reperimento di locali sicuri, confortevoli e appropriati alla destinazione d’uso.
E, allo scopo, avrebbe ben potuto impiegare i fondi che ha sperperato per acquistare due camere di una vera e propria “catapecchia”, sita sul “Muraglione” di Ascea Capoluogo, “bruciando” € 33.000,00 per la compravendita e preventivando € 75.000,00 per la riattazione e la successiva concessione in comodato d’uso gratuito a privati per favorire l’ipotetica apertura di un laboratorio di ceramica, nonostante, proprio di fronte, restino inutilizzati i locali di palazzo De Dominicis-Ricci e, accanto, la vecchia casa comunale versi in stato di completo abbandono e totale rovina. L’approssimazione, la superficialità e l’inadeguatezza che connotano l’approccio dell’Amministrazione Comunale alle questioni che riguardano (anche) la scuola sono tanto evidenti quanto ingiustificabili e intollerabili.
Resta il fatto che, in oltre 10 anni, al di là degli “annunci”, non è stato progettato un edificio scolastico, eventualmente integrato con locali polifunzionali, a beneficio di Baronia, così da dare, come merita, effettiva centralità con adeguati servizi a tale area residenziale, relegata a semplice “satellite”. Occuparsi, con costanza e attenzione, dei problemi concreti del “mondo scolastico” è dovere di chi ha la responsabilità di governo della nostra comunità, la quale continua a subire difficoltà e ritardi che la pongono in uno stato di costante declino e in una condizione di inarrestabile arretramento anche rispetto a realtà di altri Comuni” si legge ancora nel manifesto.
“Basti pensare che, con i fondi del PNRR, nella vicina Casal Velino sono state integralmente rinnovate tre strutture scolastiche, così come a Vallo della Lucania è stato abbattuto ed è in fase di riedificazione il complesso del liceo classico/scuola media; invece, ad Ascea non si è in grado neppure di affittare immobili adeguati a sopperire alla mancanza di edifici comunali, non consentendosi la normale frequenza scolastica. Persino gli interventi di “miglioramento” programmati per i plessi scolastici di Marina non ne comportano, sotto il profilo della vulnerabilità, il passaggio alla categoria dell’“adeguamento sismico”, non determinando la resistenza del 100% al sisma, qualità che ogni genitore vorrebbe vedere assicurata agli immobili ospitanti i propri figli per garantirne la massima sicurezza. Non basta, allora, presenziare ai saggi e alle recite per esercitare le funzioni assegnate al Comune in materia di scuola. Occorre dedicarsi, con cognizione, alla progettazione di interventi strutturali e alla programmazione dei servizi, in effettiva e costante sinergia con l’istituzione scolastica, per consentire ai nostri bimbi di vivere serenamente il tempo-scuola. Ma è ciò che l’Amministrazione Comunale di Ascea non è in condizione di fare” conclude la nota.