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Calcio, aggiornamenti dalla Redazione sportiva
Marco Rizzo
14 febbraio 2013 15:45
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GELBISON, ERRA SI AFFIDA AL 4-4-2 NEL DERBY PLAY-OFF CONTRO IL SAVOIA

Giocare le ultime dodici partite come finali. La Gelbison ha nel mirino il suo secondo obiettivo stagionale da centrare. Terminata con largo anticipo la corsa per guadagnarsi, con pieno merito, l’opportunità di ripartire a settembre prossimo dalla serie D, i rossoblu di Alessandro Erra prenderanno a macinare con la testa e con le gambe i chilometri che servono per raggiungere una posizione play-off mantenuta ormai da inizio campionato. Serve maggiore convinzione, ritrovare lo spirito che ha animato capitan Pecora * per quasi la totale parte di stagione. E l’occasione più grande è dimostrare forza e peso davanti alla difficile trasferta di domenica al “Giraud” contro il Savoia. Il derby che vale il terzo posto verrà affrontato con l’intera rosa a disposizione. Erra si affiderà al consueto 4-4-2, in quel di Torre Annunziata, con qualche indicazione che potrebbe giungere già nel pomeriggio quando i vallesi sosterranno l’amichevole contro la Juniores. E’ forte il desiderio di continuare a togliersi qualche sfizio, come fatto un girone fa, proprio contro gli oplontini ma anche battendo le corazzate Acr Messina e Cosenza. La Gelbison ha intenzione di rivestirsi da sorpresa, com’è stata etichettata per settimane e nel suo viaggio spera di riprendere il discorso con i punti in esterna, che mancano dal 9 dicembre, e con i gol fuori casa, che non sono mai arrivati in questo 2013. L’aria di grande sfida che si respira potrebbe suscitare in protagonisti tanto attesi, come Senè e Galantucci, il desiderio di diventare protagonisti in un palcoscenico che sarà ricco di pubblico e di fascino.

GELBISON, L’AVVERSARIA: IL SAVOIA

E’ tornato il sereno a Torre Annunziata. Le polemiche, la querelle sulla lavatrice sequestrata al “Giraud” e poi rientrata in possesso del Savoia, non spengono il forte clima d’entusiasmo che si è riacceso attorno ai bianchi. Merito di una parte di stagione dove capitan Guarro e compagni sono riusciti a tenere testa, nei risultati, addirittura alla capolista Acr Messina e a salire al terzo posto, scavalcando proprio la Gelbison prossima avversaria. Tredici punti su quindici, il Savoia, assieme ai peloritani è l’unica imbattuta del 2013, non ha mai perso nel proprio storico impianto ma rimpiange la lunga fase di crisi e di appannamento vissuta nel cuore del girone d’andata. Prima l’esonero di Pasquale Vitter, proprio dopo l’1-3 del “Morra” di Vallo della Lucania, e l’arrivo di Salvatore Amura. Poi, il passo troppo lento tenuto dai torresi, che sono pian piano finiti fuori dalla zona play-off prima di irrompere nelle zone alte grazie a quest’inizio di anno con i botti. Nel mezzo, la rivoluzione del mercato di dicembre, che ha portato a lasciare Torre Annunziata elementi del calibro del difensore Esposito, dei centrocampisti Giraldi (oggi all’Agropoli) e Ianniello, degli attaccanti Incoronato e Rabbeni. Giunti al Savoia calciatori che ora stanno facendo la differenza assieme al riconfermati, il capitano e difensore-goleador con nove centri Guarro e Savarese. Si tratta dell’attaccante italo-argentino Vicentin e del fantasista Malafronte. Savoia che sta già pensando alla costruzione per la prossima annata di una rosa che possa dall’inizio competere per la vittoria e che per adesso vuole tenersi stretto il terzo posto guardando con attenzione alla difficile fase che si vive in casa della seconda in classifica, il Cosenza.

AGROPOLI, CONTRO LA NISSA FANALINO DI CODA SERVE LA MASSIMA APPLICAZIONE

Oggi il test amichevole contro la Salernitana di Carlo Perrone sarà probante per Franco Dellisanti. Non solo l’avversaria di rango, ma anche la possibilità di stimolare ulteriormente i propri uomini chiamati domenica pomeriggio a non fallire il jolly che si presenterà al “Tomaselli” di Caltanissetta. Facile ipotizzare una goleada, contro la Nissa formato Juniores, ma per tradurre in realtà l’aspirazione serve la massima concentrazione. L’Agropoli si lascia alle spalle il problema degli infortuni e delle squalifiche, così il trainer di San Giorgio Jonico potrà schierare a suo piacimento il miglior undici ipotizzabile. Questione di scelte, insomma, con l’abbondanza nei reparti che rende felice Dellisanti e la sua truppa, che nel pomeriggio al “Torre”, a porte chiuse, vorrà non sfigurare davanti ad una Salernitana che è una sola categoria avanti rispetto ai delfini ma è anche piena di talento e di grandi calciatori. Più del risultato conterà l’applicazione, la stessa che poi andrà immessa sul campo nisseno tra tre giorni, quando davanti ad una sparring-partner oggettivamente debole non bisognerà correre il rischio di rilassarsi e vanificare l’alta probabilità di centrare una doppietta di vittorie fondamentale per la rincorsa alla salvezza diretta, senza passare per i play-out e per inaugurare nel migliore dei modi un tris di confronti importanti, che condurranno poi i biancazzurri a ricevere l’Acireale prima di un altro lungo viaggio, in direzione Noto.

AGROPOLI, L’AVVERSARIA: LA NISSA

E’ finita dopo un girone l’attuale esperienza della Nissa in questo campionato. I default societari, l’abbandono della dirigenza, avvenuta a novembre, ha di fatto stroncato la possibilità di continuare un percorso comunque difficile verso la salvezza, con la retrocessione in Eccellenza che ha solo bisogno del conforto puramente matematico. Da nove settimane la compagine di Caltanissetta vede scendere in campo un nugolo di giovanissimi, volenterosi certo ma impossibilitati ad opporsi alle avversarie. Così in un torneo spaccato in due tronconi, il fanalino di coda Nissa ha collezionato una sola vittoria in ventidue incontri, guarda caso contro l’altra cilentana, la Gelbison, battuta per 2-0 al “Tomaselli” quando i rossoblu erano in vetta al girone, cinque pareggi e sedici sconfitte, delle quali nove consecutive. In una stagione maledetta va considerato anche il punto di penalizzazione inflitto ai nisseni, che hanno cambiato tre volte allenatore. Si è partiti con Tarcisio Catanese, l’ex centrocampista del Parma in serie A, esonerato dopo l’11° giornata, con lo 0-3 interno contro il Palazzolo. Al suo posto Fabrizio Fama, con Dario Golesano dietro le quinte. L’attuale tecnico è partito anche bene proprio battendo i vallesi, ma è poi naufragato vedendosi smantellare l’ossatura della prima squadra. Capitan Avola su tutti, con il centrocampista approdato al Città di Messina. Fama ha intanto affermato di voler in tutti i modi onorare il campionato fino alla fine, ma i risultati non prestano spazio a interpretazioni ne a pensieri che l’attuale grafico possa mutare.

COSENZA, ARIA DI CRISI: LA SQUADRA NON S’ALLENA IN PROTESTA CON LA SOCIETA’

Il Cosenza finisce nel caos. Ieri la squadra di Gianluca Gagliardi non ha voluto allenarsi. Una scelta, maturata nello spogliatoio, con il capitano Nello Parisi che ha reso partecipi della decisione tifosi e stampa, dinanzi al “San Vito”. Il motivo è nel non voler accettare quelle che sono state le disposizioni societarie, che hanno visto il presidente Eugenio Guarascio accettare senza battere ciglio le dimissioni di Stefano Fiore, l’ex calciatore della Nazionale, vicecampione d’Europa nel 2000 e grande protagonista da centrocampista nella Lazio e nel Parma. Affidato l’incarico a Kevin Marulla, figlio di Gigi, storico bomber cosentino, ieri la truppa silana ha deciso di non scendere in campo per la consueta seduta. Un muro contro muro con la dirigenza che metterebbe addirittura a rischio la partecipazione di bomber Mosciaro e compagni domenica, al “San Vito”, quando giungerà nella Sila il Città di Messina. Eppure a Cosenza di motivi per non rinunciare alla battaglia per la vittoria del torneo ce ne sono tanti. Basti pensare alla classifica, che ha visto nel turno antecedente la sosta il Cosenza sbancare Ribera ed accorciare a quattro punti il distacco sulla capolista Acr Messina che guarda all’attuale condizione che si vive in Calabria come un regalo inaspettato nella corsa alla conquista della Lega Pro.



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