CAPACCIO. Curiosa, forse non per i diretti interessati, la vicenda che ha riguardato la Scuola Calcio Fox Paestum. In seguito alla gara valevole per il campionato giovanissimi regionali del 3 febbraio scorso, tra NAGC Battipaglia e Fox Paestum, sospesa dal direttore di gara, ha subito dei severi provvedimenti disciplinari: partita persa; 350,00 di ammenda; squalificati vari, tra cui due dirigenti. E questo è il punto. Giuseppe Marino, noto dirigente sportivo capaccese, è stato squalificato fino al 15 maggio 2013 senza essere presente al campo sportivo. Infatti, Marino quel pomeriggio era al pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “Maria SS. Addolorata” di Eboli, dove aveva accompagnato, d’urgenza, il figlio minorenne. Tale circostanza è suffragata dal referto ospedaliero, sottoscritto proprio da Giuseppe Marino, in quanto genitore.
“È grottesco quello che è accaduto - afferma Marino - significa che l’arbitro non ha effettuato correttamente il riconoscimento di calciatori e dirigenti prima della gara. Sono finito sui giornali per condotta violenta - continua Marino - e questa è l’aspetto che più mi rattrista, perché è contrario ai valori dello sport, che provo a trasmettere ai ragazzi”. Il Fox Paestum respinge anche gli altri addebiti risultanti dal comunicati ufficiale, divulgato il 14 febbraio 2013.
“L’arbitro aveva espulso il dirigente Merola, e questi si era recato fuori dal campo - precisa il Fox Paestum - il direttore di gara, però, intimava allo stesso Merola di recarsi negli spogliatoi, distanti circa 50 metri dal terreno di gioco, adducendo che se non lo avesse fatto, avrebbe sospeso la partita - prosegue la descrizione del Fox Paestum - Il nostro dirigente rispondeva che non si sarebbe allontanato per non lasciare soli 15 tredicenni: non è forse un atto di responsabilità?Invece, la partita veniva sospesa”.
La Scuola Calcio Fox Paestum discute anche il tenore del comunicato ufficiale.
“Si legge che i nostri ragazzi avrebbero accerchiato, minacciato, spintonato e tentato di aggredire l’arbitro: ci rendiamo conto della gravità di queste affermazioni? Stiamo parlando di ragazzi di 13 anni, di bravi ragazzi. Sicuramente la situazione era concitata, ma non è successo niente di ciò che abbiamo letto, con stupore e rammarico, nel comunicato. È molto grave quello che abbiamo subito, per la nostra immagine e soprattutto per i nostri ragazzi, che intendiamo tutelare”.