Attualità
A BORGO CAVALLO
A BORGO CAVALLO
Roccadaspide, due cipressi per ricordare Luca e Samuel Antonio: toccante lettera della madre di Minella
Anna Vairo
24 aprile 2025 10:40
Eye
  6476

ROCCADASPIDE. Due cipressi in memoria di Luca Minella e Samuel Antonio Auricchio, i due giovani di 25 e 24 anni deceduti, il 21 e 22 marzo scorsi, a seguito di un tragico sinistro stradale sulla SS166 degli Alburni, avvenuto in località Fonte di Roccadaspide. L’iniziativa, promossa nel trigesimo della scomparsa dei due ragazzi, dall’Associazione Borgo Cavallo, d’intesa con i familiari, ha visto la piantumazione di due cipressi autoctoni lungo Viale dei Cipressi e della Memoria del Borgo Cavallo (nella foto), nel corso di una cerimonia pubblica tenutasi il 22 aprile scorso alla presenza del sindaco, Gabriele Iuliano, e di autorità locali.

Nell’occasione la madre di Luca Minella, Maria, ha scritto una toccante lettera che riportiamo, di seguito, integralmente: “In occasione di questa cerimonia pubblica, sento il bisogno profondo di condividere con voi non solo la mia gratitudine, ma anche la mia speranza. La piantumazione dei due cipressi è, senza dubbio, un gesto carico di significato. È un segno gentile, una carezza alla memoria, una testimonianza concreta del desiderio di non dimenticare. E per questo vi ringrazio sinceramente, a nome mio e di tutti coloro che portano nel cuore il ricordo di Luca. Ma credo con tutta me stessa che una cerimonia, da sola, non possa bastare. Non può, per quanto bella e sentita, toccare in profondità i cuori, scuotere le coscienze, cambiare la direzione delle cose. Una cerimonia è un punto di partenza, non di arrivo. È un seme, non un frutto. È da qui che dobbiamo cominciare, non finire. Per questo oggi desidero che questo momento non resti isolato, ma che rappresenti l’inizio di qualcosa di più grande. Spero che diventi il primo passo di un percorso collettivo, duraturo, condiviso, una campagna di sensibilizzazione che continui nel tempo, che coinvolga le scuole, le famiglie, le istituzioni, la Chiesa, le associazioni, i luoghi dove si formano le coscienze. Ma soprattutto, che coinvolga le persone. Tutte. Perché è solo insieme che possiamo costruire una società più consapevole, più attenta, più umana. Per non dimenticare… non posso che iniziare raccontandovi chi era Luca.

Luca era un ragazzo pieno di luce. Aveva quella luce negli occhi che solo i giovani sanno avere: una miscela di entusiasmo, curiosità, voglia di vivere e fiducia nel domani. Amava ridere, con una risata contagiosa che riempiva la casa. Amava stare con gli amici, ascoltare musica, fare domande, discutere di tutto. Era sensibile, gentile, affettuoso. Aveva sogni, tanti sogni, alcuni li confidava, altri li teneva per sé, come piccoli tesori da custodire. Era mio figlio. E la sua vita è stata spezzata troppo presto, in un modo che nessuna madre dovrebbe mai nemmeno immaginare.

E da quel giorno, ogni mia alba è diversa. Ogni silenzio è più profondo. Ogni giorno è una lotta tra il dolore e il desiderio di trasformare quel dolore in qualcosa che abbia senso. Perché se la sua assenza deve pesare così tanto, allora che almeno lasci un’impronta. Che almeno serva a qualcosa. Che almeno possa salvare anche solo un’altra vita. Oggi siamo qui anche per questo. Perché ricordare Luca non è solo un gesto d’amore. È un atto di responsabilità. È un grido che chiede ascolto. È la speranza che da una tragedia possa nascere consapevolezza.

Guardando questi cipressi, immagino le loro radici che si intrecciano alla terra, forti, silenziose. E sogno che anche le nostre coscienze mettano radici così profonde. Che ogni volta che qualcuno passerà di qui, possa fermarsi, anche solo un attimo, e pensare. Pensare a Luca. Pensare alla vita. Pensare che ogni scelta ha un peso, ogni gesto una conseguenza.

I cipressi cresceranno. E con loro, io spero, crescerà anche il nostro impegno. Per Luca, per tutti i ragazzi che non ci sono più, e per quelli che possono ancora essere salvati. Perché nessun altro debba più conoscere questo dolore. Grazie per esserci. Grazie per ascoltare. Ma soprattutto, grazie se da oggi, ognuno di voi, porterà con sé un pezzetto di questa memoria. Perché Luca continui a vivere, negli occhi, nei pensieri, nelle azioni di chi resta”.

Intanto, la comunità di Roccadaspide si è mobilitata avviando una raccolta firme per richiedere agli organi competenti l'installazione di postazioni fisse di rilevamento permanente della velocità lungo la SS166 già teatro, in passato, di molti incidenti mortali.



Logo stiletvhd canale78
Immagine app 78
SCARICA
L’APP